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di FRANCESCO SIBILLA
Studiare e imparare da un fratello. Sapendo che sarà indulgente e mai inutilmente severo. L’amicizia è una grande, rara cosa. Nel calcio, ancora di più: grande ugualmente, rara come il tartufo d’Alba. Gigi Garzya ha la fortuna di avere come amico Checco Moriero. E viceversa. Hanno “viaggiato” insieme, Moriero lo ha voluto con sé ovunque è andato. Anche a Crotone doveva andare così, sin dalla scorsa estate, ma poi la società si era imposta: niente figure “altre”, ci sono già. Moriero ha accettato, non ceduto. E dopo essersi imposto, apprezzato, fatto conoscere è tornato alla carica. E stavolta ha trovato la porta aperta, anche perché in effetti l’amico Gigi gli semplifica il lavoro: lui, da ex ala tornante, può curare l’aspetto offensivo, che più gli sta a cuore, e Garzya si occupa della security, come faceva quando giocava, cioè fino a 4 anni fa. Solo 4 anni fa: il viaggio fin qui è stato breve, ma Crotone può diventarne una tappa fondamentale. “Con Francesco siamo cresciuti insieme, e non è un modo di dire – attacca Garzya – eravamo ragazzini, stesso settore giovanile della stessa squadra, stessa voglia, stesse speranze, stessa determinazione.
Per me è un fratello. A Crotone ho trovato l’ambiente che mi descriveva lui: molto unito, perché questa è una squadra fatta di ragazzi prima di tutto molto educati, il che non guasta, e poi di gente intelligente, che sa di giocarsi molto per quel che riguarda il futuro, la carriera. Il mio contributo? Esperienza non ne ho tanta, faccio questo mestiere solo da due anni. Però credo di poter dare un contributo importante come ex difensore, mi piace curare soprattutto quegli aspetti lì”. Circa la sconfitta di domenica scorsa a Potenza, Garzya ha le idee chiare: “E’ andato tutto storto, capita raramente che più di mezza squadra non sia in giornata, ma capita. E domenica è stata una di quelle volte. Finora, comunque, è stato fatto un ottimo lavoro, ci riprenderemo subito, su questo non ci sono dubbi. Il rigore? Andare subito in svantaggio rende tutto più complicato, ma credo che sarebbe andata male lo stesso anche senza quell’episodio.
L’ho detto, non eravamo nelle condizioni psico-fisiche ideali, era una giornata storta. Adesso cerchiamo di approfittare di questa sosta che è l’ultima sia per fare rifornimento, sia per recuperare energie nervose”. Alla ripresa, un altro avversario assetato di punti come il Foligno, ma per Garzya fa poca differenza: “D’ora in poi saranno tutte finali, nelle ultime dieci giornate non puoi aspettarti avversari demotivati, hanno tutti motivazioni molto forti per battersi. Bisogna trovare la concentrazione e la determinazione giuste”.
Allenamento
Orosz è tornato a correre, Cafiero va e viene dal lavoro in gruppo: ieri ha lavorato a parte. Solo fisioterapia per Paponetti e Galeotto, ma contro il Foligno il capitano giura che ci sarà. Oggi doppia seduta allo “Scida”.

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