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di TERESA ALOI
Le 250 richieste di cambio alloggi la dicono lunga sulla domanda di sicurezza che si registra in città. Domanda alla quale serve una risposta immediata, forte, per dare fiducia ai cittadini e per ristabilire quell’ordine pubblico in grado di fronteggiare ogni emergenza. L’antidoto, uno tra tanti, l’ha trovato il questore di Catanzaro, Arturo De Felice, proprio nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Sandro Calvosa, riunitosi ieri mattina per fare il punto sulle problematiche legate alla presenza della comunità di etnia rom.
E’ il foglio di via che verrà emesso nei confronti di quei cittadini di etnia rom non residenti in città, “indesiderati”, a tutti quelli che hanno avuto guai con la giustiziain ottemperanza al Testo unico Legge di pubblica sicurezza scarsamente applicato fino ad oggi.
Un provvedimento deterrente che, da una parte rappresenta una sorta di disarticolazione per ridurre il numero di atti criminosi, e dall’altro mira a ridurre la richiesta di residenza proprio nelle zone cosidette a rischio.
Certo, non sarà un atto rivolto in maniera generalizzata ma chiunque sarà sottoposto a controllo dovrà giustificare la sua presenza nel territorio.
Perché il problema in città è anche la presenza di etnia rom che provengono da altre realtà. E allora chi chiede di vivere nel capoluogo dovrà avereunlavoro, un interesse. Dovrà avere una sua casa, questo per evitare altre occupazioni abusive. Perché non si registrino più operazioni di sgombero come quella disposta qualche giorno fa a Viale Isonzo.
Al riguardo, il Comitato ha disposto che funzionari dell’Aterp, insieme ad appartenenti alle forze dell’ordine messe a disposizione dal questore effettuino da subito una ricognizione negli appartamenti di Viale Isonzo per verificare qual è la situazione attuale. E pare che ad oggi un primo risultato è stato raggiunto consioderato che gli appartamenti sgomberati non sono stati nuovamente occupati. Ma non solo. La richiesta di legalità a trecentosessanta gradi proveniente dal sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo, sarà evasa partendo proprio dalle zone alla periferia sud del capoluogo. Lì, sempre su ordinanza del questore, sarà implementata la presenza delle forze dell’ordine a cominciare da subito. E, sempre da subito si avvieranno tutte quelle opere di urbanizzazione in grado di combattere il degrado e ridare dignità a quei quartiere che l’hanno persa. Proprio in tale contesto saranno accelerati gli iter burocratici relativi alla realizzazione delle aree verdi, degli spazi di socializzazione, a partire dall’impianto sportivo polivalente. Immediata sarà l’attivazione del servizio di videosorveglianza in città: un servizio precedentemente richiesto dalla Provincia di Catanzaro che dell’emergenza aveva parlato già in un precedente vertice del Comitato a maggio scorso. Dalla riunione alla quale hanno partecipato anche tra gli altri, il comandante provinciale dell’Arma, Luciano D’Angelo, il collega delle Fiamme Gialle, Salvatore Tatta, l’ingegnere Nicola Cucci del Corpo forestale dello Stato, l’assessore comunale alle Politiche sociali, Sabatino Nicola Ventura, il commissario dell’Aterp Gianfranco Colosimo, è anche emersa la necessità di accelerare l’iter del concorso per l’assunzione di 30 nuovi vigili urbani con criteri innovativi e trasparenti (uno dei quali potrebbe essere la presenza nella commissione di un esponente della Magistratura). Infine è stato deciso un intervento più intenso dell’assessorato comunale ai Servizi sociali, d’intesa con l’ufficio minori della Questura, sui fenomeni di devianza minorile, mentre il prefetto proporrà al ministero dell’Interno di inviare a Catanzaro un’aliquota del Reparto mobile della polizia, di stanza a Reggio Calabria, da impiegare in compiti di vigilanza.

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