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Il Pontesullo Stretto di Messina si farà. Silvio Berlusconi lo aveva promesso fin dal 2002 e, ieri, il suo Governo ha dato il via libera alla più grande infrastruttura che il Belpaese ricordi da decenni. Una sfida tecnica di immani proporzioni, cha ha diviso l’Italia nelle opinioni con l’obiettivo
di unirla geograficamente. Il collegamento stradale e ferroviario tra Calabria e Sicilia, infatti, ha come fine ultimo quello di unificare la Penisola, anche se – mettendo sulla bilancia costi e benefici – è difficile capire se il “gigante dello
Stretto” sarà più utile o più costoso. Il costo complessivo dell’opera è di sei
miliardi di euro.
Ieri il Cipe, nel pacchetto da 16 miliardi per le infrastrutture, ha previsto di utilizzarne 1,3 per l’avvio dei lavori del Ponte. I cantieri dovrebbero essere
aperti nel 2010, con l’obiettivo di inaugurare l’opera nel 2016. Sette anni per costruire il ponte a campata unica più lungo del mondo, che, con i suoi 3600
metri di acciaio, sfiderà l’alta sismicità dello Stretto con la capacità di resistere a scosse fino a 7,1 gradi della scala Richter e al vento che spira fino a 216 chilometri orari.

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