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L’ultimo caso di persona scomparsa dall’Istituto Papa Giovanni XXIII si è registrato nel 2008. Di un’ospite dell’Ipg, trovato cadavere, c’è traccia in una recente intercettazione telefonica, relativa ad una conversazione di una dipendente dell’Istituto, con un’amica, nella quale si parla di un’ospite morto, che è stato trovato nudo in un reparto della casa di cura. Ma imagistrati ancora non sanno chi sia la persona di cui si parla nella telefonata.
Da qui parte una nuova inchiesta e gli inquirenti vanno a ritroso nel tempo per capire come siano scomparse o addirittura morte le persone scomparse dalla struttura di Serra D’Aiello.
Dal 1996 al 2008, sono cinque le segnalazioni relative ad ospiti di cui si sono perse le tracce. Gli ultimi due casi passati alla ribalta delle cronache sono la scomparsa del giovane Domenico Pino, nativo di Anoia (Rc) avvenuta il 2 giugno del 2001 e quella dell’anziano Pietro Tiano, originario di Grimaldi (Cs), risalente al luglio del 2002. Poi c’è tutta una lista di altri scomparsi e decessi sospetti, avvenuti anche prima del 1996 e di presunti falsi testamenti. Complessivamente sono tredici i casi misteriosi su cui i magistrati intendono far luce.
Si va delineando ora una inchiesta caratterizzata da reati molto gravi. Si pensa ad un possibile traffico d’organi, anche se al momento tale ipotesi è priva di concreti elementi probatori. Di sicuro c’è il sospetto che al Papa Giovanni ed in più occasioni si sia cercato di nascondere la verità e che qualcuno sia a conoscenza dei dettagli legati alle strane sparizioni.
Nei prossimi giorni potrebbero partire gli interrogatori nei confronti di una decina di dipendenti e di altre persone registrate durante le intercettazioni.
Nel filone investigativo pare sia implicato pure un politico regionale, citato in un’altra intercettazione telefonica, dopo la morte improvvisa di un degente.
L’indagine riguarderebbe, anche le modalità di assistenza praticate nella struttura sanitaria.
Secondo indiscrezioni, infine, alcuni mesi addietro, sarebbe stato “riesumato” un vecchio procedimento penale, partito da una denuncia sporta nel 1994, quando ancora alla guida dell’Istituto Papa Giovanni, c’era don Giulio Sesti Osseo, il fondatore della struttura, morto alcuni anni fa.
Tra le tante storie che si intrecciano, ce n’è una che era già emersa.

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