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La legge della Regione Calabria numero 1 del 2009 in materia di Sanità «eccede dalle competenze regionali». Per questo motivo il Consiglio dei Ministri di oggi ha impugnato la legge.
Alcune disposizioni infatti – si legge in una nota del Ministero per i Rapporti con le Regioni – «prevedono l’inquadramento per legge nei ruoli della dirigenza medica dei medici incaricati e in regime di convenzione, in contrasto con i principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica (fissati dalle leggi finanziarie 2007 e 2008) e in materia di accesso alla dirigenza medica (stabiliti dalla legislazione statale in materia sanitaria), nonchè con il principio generale del pubblico concorso».
«Il governo non ha invece impugnato – informa ancora il Ministero – la norma sulla stabilizzazione del personale sanitario precario, in quanto la Calabria ha provveduto ad apportare le necessarie modifiche alla legge per renderla conforme ai principi costituzionali».
Inoltre, su richiesta del ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, «il Consiglio dei ministri ha rinunciato all’impugnativa della legge della Regione Calabria numero 8 del 31 marzo 2008 (‘Riordino dell’organizzazione turistica regionale’) in quanto la Regione stessa, con l’articolo 7 della legge regionale numero 40 del 2008, esaminata dal Consiglio dei ministri del 6 febbraio scorso, ha provveduto ad abrogare le disposizioni della legge regionale numero 8 del 2008 in materia di professioni turistiche impugnate dal Governo nello scorso maggio 2008».

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