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di MATTEO COSENZA
Con la presentazione della richiesta di applicazione della legge Bacchelli alla segreteria della Presidenza del Consiglio dei ministri si è fatto un primo decisivo passo della campagna del nostrogiornale per Saverio Strati. Il Quotidiano aveva chiesto ai deputati Laratta e Minniti di adoperarsi in tal senso e l’iniziativa è andata in porto con il consenso anche di altri parlamentari. Ora si lavora per arrivare con rapidità alla conclusione positiva che potrà consentire un po’ di respiro al più grande scrittore calabrese vivente che risiede con la moglie a Scandicci in condizioni di grave disagio.
Ma poiché la procedura non è rapidissima, come importanti precedenti hanno dimostrato, è necessario porre nella sua crudezza – e sappiamo quanto la cosa dispiaccia a Strati il cui pudore è stato da noi violato per un sentimento di umanità ma soprattutto di vergogna per quello che gli è accaduto senza che nessuno se ne accorgesse o muovesse un dito – il problema vitale, concreto e urgente di quello che serve allo scrittore e a sua moglie per sopravvivere. Cose molto concrete, materiali, non astratte, le chiacchiere sono importanti ma finiscono lì dove incominciano e perciò sono inutili. Dunque, è fondamentale la mobilitazione che in questi giorni sta crescendo come dimostrano le paginate
di interventi, lettere, scritti, dichiarazioni che stiamo pubblicando. Provvederemo a far recapitare tutto quanto sul tavolo del ministro della cultura Bondi per chiedergli un concreto interessamento. Ma crediamo che le distratte istituzioni calabresi abbiano il dovere di fare qualcosa. A nostra memoria, le ultime iniziative risalgono a qualche anno fa quando la presidenza del Consiglio regionale intrattenne un rapporto di collaborazione con Strati. Non sappiamo chi deve intervenire, può essere la stessa istituzione o la Giunta regionale, ma occorre agire per fare cose concrete e immediate.
Discutere, per esempio, con lo scrittore affinché una delle sue due opere inedite venga pubblicata a spese della Regione e distribuita nelle scuole. In tal modo sarà possibile retribuire con denaro sonante e anticipato Strati e consentirgli di affrontare le angustie della sua condizione con maggiore sollievo fino alla concessione del vitalizio della legge Bacchelli. Non, quindi, un’elemosina che sarebbe un’offesa che Strati non merita e che respingerebbe come ha fatto in tutta la sua vita, ma una regolare iniziativa editoriale dall’alta finalità culturale e identitaria.
L’Università ha annunciato lauree ad honorem e quant’altro. Ma quando? Ci sarà tempo, cari calabresi, per i giudizi e le valutazioni su quello che è accaduto e che più di ogni altra cosa fotografa le condizioni di questa regione dove fiumi di denaro prendono rivoli diversi e dove uno scrittore che fa onore alla Calabria e che è parte integrante della sua identità, in vecchiaia fa fatica a organizzare il pranzo con la cena. Ora non è tempo di polemiche, ma di agire concretamente ognuno per la sua parte di responsabilità. Poi riparleremo dell’argomento.

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