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Si cercano ancora l’autore dell’omicidio di Domenico Cavaleri, il 39enne ucciso venerdì mattina davanti una scuola media dove aspettava l’uscita del figlio. Sono state già messe in circolazione due fotografie di Andrea Megale, 32 anni, ritenuto essere l’esecutore dell’assassinio, che tra l’altro risulta irreperibile. Gli inquirenti hanno ipotizzato che Megale, ucciso Cavaleri dopo che quest’ultimo, il giorno prima, nel corso di una partita a carte avrebbe schiaffeggiato il padre del Megale.
Intanto ieri ha parlato Attilio Cordì, cugino della vittima lanciando un appello: «Basta alla violenza che insanguina le strade di Locri».
Attilio, è il figlio di Antonio Cordì, e fratello della madre di Cavaleri, nonche responsabile del progetto Potamos Cooperativa Valle del Bonamico, voluta dall’ex vescovo di Locri, mons. Giancarlo Bregantini, per aiutare gli ex detenuti.
«Ieri – ha scritto Attilio – il dolore per la morte di Domenico, che lascia orfani due ragazzi, era accompagnato dalla rabbia perchè un padre era stato ucciso davanti ad una scuola piena di ragazzi che avrebbero saputo che a Locri ancora si muore per strada uccisi dal piombo. Ed assieme alla rabbia, l’angoscia per il ricordo di tanto altro sangue, con tante ferite e tanto dolore. Tutti debbono astenersi della violenza, dal ferire e dall’uccidere per qualunque motivo».

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