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di MATTEO COSENZA
A poco più di un mese dal lancio della nostra campagna per Saverio Strati si stanno raccogliendo risultati importanti. Il primo, naturalmente, è il riaccendersi delle luci sul più grande scrittore calabrese vivente, che incarna con la sua opera e, aggiungiamo sottolineandola, con la sua vita l’identità della
Calabria. Un’attenzione vasta si è sviluppata in ogni ambiente e ceto con singoli cittadini o istituzioni pubbliche che hanno aderito alla campagna o hanno promosso iniziative, ma soprattutto ci sono segnali importanti che vengono daigiovani: citiamo per tutti la telefonata arrivata appena ieri in redazione di uno studente universitario che ci ha chiesto alcune notizie perché ha deciso di preparare la tesi di laurea su Strati.
Avevamo in realtà uno scopo molto materiale che nasceva dallo stato di disagio dello scrittore: fare, cioè, cose concrete per aiutarlo a superare questa condizione, a vivere con maggiore serenità e a continuare a lavorare per tutti noi. Molto si è mosso. In primo luogo ricordiamo l’iniziativa di un gruppo di parlamentari (Laratta,Minniti e altri), da noi sollecitati, di chiedere alla presidenza del Consiglio dei ministri l’applicazione della legge Bacchelli per Strati. L’iter è in corso, attualmente la prefettura di Firenze – Strati vive a Scandicci – sta portando avanti le indagini di rito per verificare se le condizioni reali siano corrispondenti a quelle indicate nella richiesta; subito dopo girerà i risultati a Palazzo Chigi dove si dovrà decidere la corresponsione del vitalizio: non un giorno sarà perduto, semmai speriamo che se ne risparmi qualcuno. Giovedì il Consiglio di facoltà di Lettere dell’Unical ha deciso di conferire la laurea honoris causa allo scrittore. Ora la parola passa al Senato accademico che sicuramente rimedierà all’oblio in cui anche la massima istituzione culturale calabrese ha tenuto il grande scrittore: nelle biblioteche dell’università esistono tre, diconsi tre, copie di libri di Saverio Strati!
E, buon ultimo, ma solo in ordine di tempo, arriva il consiglio regionale grazie alla concreta iniziativa del suo vicepresidente Antonio Borrello, che, mentre altri parlavano soltanto o altre istituzioni addirittura tacevano, ha presentato una proposta di legge per l’istituzione di una “Bacchelli calabrese”, che dal momento della sua applicazione potrà consentire in tempi rapidissimi – addirittura prima della legge Bacchelli nazionale – l’erogazione di un contributo economico.
Proprio ieri la prima commissione regionale ha approvato all’unanimità la proposta che andrà alla prima riunione – si spera prestissimo – del consiglio regionale per il varo definitivo. Dobbiamo dire ancora qualcosa rompendo un riserbo che pensavamo di rispettare. Ma lo facciamo perché più di un lettore ci ha chiesto se oltre alla campagna di cui sono documento le nostre pagine avevamo intenzione di fare qualcosa di ancora più tangibile. In realtà l’abbiamo già fatto evitando forme di contribuzione che sarebbero state offensive per Strati e che lui non avrebbe mai accettato. Abbiamo convenuto con lui la pubblicazione di dieci racconti inediti – uno già pubblicato domenica scorsa, un secondo, imperdibile, lo leggerete domani – che pagheremo derogando anche dai limiti di parsimoniosa gestione finanziaria del giornale, necessaria specie di questi tempi, ma che – va detto – servono a retribuire parzialmente la grandezza delle opere dateci da Strati. Inoltre, anche qui con una deroga vistosa alle nostre procedure, lunedì mattina partirà per Scandicci un assegno circolare per il pagamento anticipato dei dieci racconti che gli consentirà di disporre immediatamente di una somma concreta per le vitali necessità che angustiano lui e la sua adorata moglie. Che sarà per il momento, in un mare di parole e tra qualche silenzio, la prima cosa concreta di cui Saverio Strati potrà avvalersi senza dover ringraziare nessuno.

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