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Dopo il sequestro del depuratore dell’Ospedale Civile di Locri, avvenuto sabato scorso, sono proseguiti i controlli dei Carabinieri insieme col personale del Noe e del Nas, del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione hanno portato questa mattina anche al sequestro della sottocentrale termica e di tre ampi locali annessi.
All’interno di tali aree, ampie complessivamente 500 metri quadri, erano stati depositati in modo incontrollato numerosi rifiuti speciali pericolosi e non. L’uso della sottocentrale al personale dell’Ufficio Tecnico dell’As è stato comunque concesso.
Nei giorni scorsi, a seguito di verifiche interne ed esterne – estese anche ad eventuali casi di assenteismo – era stato sequestrato l’impianto di depurazione del nosocomio, perchè malfunzionante in quanto tutte le acque reflue prodotte non venivano depurate e venivano immesse nella rete fognaria cittadina.
Per non bloccare l’attività ospedaliera è stato concesso l’uso del depuratore alla società che gestisce l’impianto, la «Acquereggine S.c.pa.».
Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria n.9, Giustino Ranieri, domenica scorsa ha incontrato il Commissario dell’Arpacal, Vincenzo Mollace (nella foto), con il quale ha stabilito che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria effettuerà specifiche analisi per accertare qualità, ed eventuali rischi, dei rifiuti trattati.

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