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Mino Reitano santo subito? Non è una bufala, ma un proposta reale seppur singolare inoltrata al Vaticano dall’associazione “Amici della Calabria”. Appena a tre mesi dalla scomparsa del noto cantante calabrese, il “ragazzo di Fiumara”, c’è chi lo vorrebbe alla destra di Giovanni Paolo II, Madre Teresa e Padre Pio.
«La santità di Mino Reitano sta nella bontà e nell’umiltà riconosciute in lui da parte di coloro che gli sono stati vicini oltre che nella sua Fede in Gesù e nei valori della famiglia. Inoltre Reitano, che credeva così tanto nel valori della famiglia da riunire i suoi fratelli nelle case di un intero quartiere, ha dato ampia prova di Fede durante tutta la vita ma specialmente negli anni della malattia, offrendo un esempio eroico per tutti gli altri sofferenti». Così hanno scritto nella lettera inviata a personalità della Chiesa e della politica: all’arcivescovo di Reggio Calabria, Vittorio Mondello; al responsabile dell cause dei santi per la diocesi di Milano, don Ennio Apeciti; al presidente della provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Morabito; ai sindaci di Fiumara e Agrate Brianza, rispettivamente Stefano Repaci e Adriano Poletti, i paesi in cui Reitano nacque e visse.

Aveva un’agendina in cui «al termine di ogni giornata, prima di andare a letto, scriveva: “Gesù e Maria, confido in voi, grazie del vostro aiuto” ha rivelato la moglie Patrizia in un’intervista a Papanews. Ma è la stessa donna che dichiara che, a parte la sua religiosità di prim’ordine, non è a conoscenza di miracoli veri e propri.
«Quando pioveva prima o dopo una sua serata – ha raccontato – durante le caratteristiche feste patronali italiane, prendeva il violino, il suo primo amore musicale, e davanti a tutti – orchestrali, pubblico, autorità – suonava l’Ave Maria di Schubert per far smettere di piovere e poter riprendere così normalmente l’esibizione. Lui lo diceva apertamente: “Cari amici, ora pregherò la Madonna perché non cada più la pioggia”. Le persone si guardavano incredule, ora questo racconto sembrerà assurdo anche a voi, ma Mino iniziava a suonare l’Ave Maria e, incredibilmente, smetteva di piovere. Non c’avrei creduto neanche io se non avessi assistito di persona a questi episodi».
In un’occasione raccontò di aver riacquistato la voce persa dopo aver pregato Giovanni XXIII a Sotto il Monte. E ancora: «Perdono tutti» disse nella sua ultima intervista, sempre a Papanews. «Non voglio lasciare nulla in sospeso con alcuno. Il cristianesimo è saper dimenticare, lasciarsi alle spalle rancori e risentimenti, abbandonarsi liberamente alla misericordia. Senza perdono la nostra fede sarebbe vuota. Io stesso chiedo perdono nel caso abbia danneggiato qualcuno, anche se, mi creda, nel limite delle mie possibilita’, ho sempre cercato di aiutare e comprendere tutti. Se non ci sono riuscito, spero davvero vogliano scusarmi». Ma basta avere tanta fede per diventare santi?La moglie ci spera. Solo nel 2014 sapremo se la Chiesa ha accettato o rifiutato la richiesta.

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