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«Io alle primarie del Pd non partecipo. Sono state condizionate da continui sabotaggi». Queste le parole di Sergio Iritale, presidente della Provincia di Crotone, candidato (anzi ex) alle primarie che il Partito Democratico terrà, salvo imprevisti, domani al Palamilone. E mentre Iritale va via, l’avversario
Ubaldo Schifino parlerà oggi, in pubblico, per la prima volta.
Ieri il capo della giunta provinciale crotonese ha convocato una conferenza stampa. E nel primo pomeriggio il segretario provinciale Francesco Sulla, insieme al sindaco Peppino Vallone, ha radunato i giornalisti. Divise le due personalità del Pd che vede Iritale sbatte infuriato scagliarsi contro Sulla: «non è in grado di tenere le redini del partito. Non mi garantisce. Ho chiesto l’intervento della commissione nazionale del partito».
E mentre Iritale dichiara il suo ritiro, il segretario provinciale Francesco Sulla lo invita a ripensarci, ma annuncia pure che comunque le consultazioni ci saranno, anche con un solo candidato, anche solo con Ubaldo Schifino, fuori dai giochi di potere da 14 anni, ex Pci.
Nel dibattito contro Sulla, interviene anche Salvatore Migale, sindaco di Cutro e coordinatore provinciale di Sinistra e Libertà: «Non è facile comprendere come si possa stabilire una data per le elezioni primarie e questa data sia poi spostata attraverso un sms».
La voce insistente è che Iritale possa diventare il candidato del cartello della sinistra. Migale smentisce. Iritale pure. Filippo Sestito del Movimento progressista crotonese e candidato presidente della lista civica aggiunge: «Noi siamo per il rinnovamento. Se Iritale fa una lista civica lo spazio c’è per tutti. Ma noi non ci stiamo a candidarlo presidente».
Intanto il segretario provinciale Francesco Sulla manda un messaggio: «Iritale ha insistito a fare le primarie e ha raccolto le firme necessarie. Adesso però non intende parteciparvi più. Viene il sospetto che si tratti di un comportamento che sta tenendo per legittimare con gli elettori atre scelte assunte in precedenza che però non vanno in direzione delle regole fissate dal partito».
Come se non bastasse ieri sono arrivate pure le note dei consiglieri “dissidenti” del Pd, quelli che stanno al Comune, ma criticano il sindaco Vallone. Sono in sei (Sergio Contarino, Claudio Liotti, Domenico Mellace, Claudio Molè, Franco Pesce, Mario Scarriglia) e si schierano con il presidente. Ora c’è il rischio che la maggioranza al Comune non tenga.

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