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«I tre miliardi di euro necessari per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina sono esattamente la stessa cifra che servirebbe per difendere la Calabria dal rischio sismico». Lo afferma a margine di una iniziativa sul rischio sismico “Per un’Italia più sicura”, organizzato dagli Amici della terra, il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero.
«Siamo consapevoli che da cinquant’anni in Italia non si fa una grande opera della portata che potrebbe avere il Ponte – prosegue Loiero – e non siamo contro il ponte sullo stretto in maniera dogmatica. Ma la cifra necessaria per realizzarlo – ribadisce – è esattamente la stessa che servirebbe per mettere in sicurezza la nostra regione». Al contrario, con quella cifra si rischia invece di costruire «un ponte in una zona sismica e ventosa».
«Bisogna utilizzare i miliardi di euro necessari per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina – aggiunge l’assessore regionale all’Urbanistica e governo del territorio Michelangelo Tripodi – per mettere in sicurezza gli edifici della Calabria dal rischio sismico. Bene ha fatto a ribadirlo a chiare lettere il presidente della Regione Agazio Loiero. Quello che aggiungiamo noi però – continua Tripodi – è l’assoluta contrarietà ad un’opera dannosa, devastante dal punto di vista ambientale, costosissima e inutile sia per la Calabria sia per la Sicilia. Il Ponte non deve essere costruito. E’ impensabile infatti che in un paese martoriato da tragedie come quella accaduta in Abruzzo piuttosto che sostenere con estremo vigore e a tutti i livelli un piano per la messa in sicurezza, la manutenzione, il recupero e la valorizzazione del territorio, si pensi ancora alla realizzazione del Ponte sullo Stretto proprio in una delle zone a più alto rischio sismico del mondo». Secondo l’assessore Tripodi «quello che sta facendo il governo Berlusconi è a dir poco vergognoso e di una gravità assoluta. Invece di spingere sull’acceleratore per avviare una nuova politica fondata sulle regole e sulla legalità che guardi al territorio, all’ambiente e al paesaggio come risorse e opportunità di tutela e di sviluppo dell’intero paese, risponde sprecando altre risorse per la progettazione di un’opera che dovrebbe poggiare i suoi pilastri su un territorio contrassegnato da bollino rosso e già tristemente noto per i catastrofici terremoti che si sono succeduti nei secoli. Per questo ci ritroviamo a ribadire per l’ennesima volta la netta contrarietà al Ponte sullo Stretto di Messina».

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