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È entrato in uno studio legale nel centro di Ladispoli, cittadina a 40 chilometri da Roma, ha tirato fuori una pistola 7.65 ed ha sparato almeno sei colpi contro tre avvocati, due dei quali sono rimasti uccisi.
Poi l’assassino, Santo Barbino 66enne originario di Reggio Calabria, si è allontanato a piedi. Il duplice omicidio è stato compiuto intorno alle 17 nel centrale viale Italia.
Le vittime sono Francesco Terracciano, 73 anni, titolare dello studio legale, e molto noto nella cittadina, ed il collega Paolo Salineri, di 39 anni. E’ rimasto ferito invece, e versa in gravi condizioni all’ospedale San Camillo, Francesco Terracciano, di 33 anni che avrebbe tentato di difendere il padre, anche lui avvocato e delegato del sindaco di Ladispoli alla liquidazione del consorzio del quartiere Cerreto.
Quest’ultimo avrebbe fornito agli inquirenti il nome dell’assassino prima di perdere i sensi. Nome che compariva anche sull’agenda di Francesco Terracciano tra gli appuntamenti del pomeriggio.
Il gesto dell’imprenditore sarebbe legato ad una condanna a risarcire un dipendente che, difeso da Francesco Terracciano, aveva vinto una causa di lavoro. Secondo la prima ricostruzione, l’imprenditore voleva uccidere soltanto l’anziano legale. Ma l’avvocato Salineri ed il figlio di Terracciano che erano nello studio avrebbero tentato inutilmente di disarmarlo.
“Un gesto folle ai danni di una persona molto conosciuta e stimata”, ha commentato il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta.
Francesco Terracciano, infatti, avvocato penalista e civilista, era stato anche pretore onorario a Civitavecchia.
«E’ un pazzo» ha dichiarato invece Wanda Bolognesi, la moglie di Francesco Terracciano, mentre aspettava che il marito venisse operato.
Santo Barbino si è poi costituito alla polizia, consegnandosi ieri sera agli agenti del commissariato di Primavalle.

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