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DI MILENA SCALCIONE
CONSERVARE, tutelare e valorizzare il Distretto Culturale dell’Habitat Rupestre lucano attraverso un progetto che, oltre ad esser sostenuto da una partnership senza precedenti,si pone l’obiettivo di render al meglio fruibili alcuni siti culturali che saranno oggetto di attività di sviluppo pianificate.
Il progetto è stato presentato nella mattinata di ieri nella sede del Musma di Matera alla presenza di Raffaello De Ruggeri, presidente della Fondazione Zètema capofila nel progetto e dei rappresentanti delle cooperative in collaborazione quali Artezeta e il Sicomoro, Quality For, il circolo “La Scaletta”, la delegazione Fai di Matera, l’Accademia di Comunicazione di Milano e la Fondazione per il Sud co-finanziatrice del progetto.
«Questo progetto, che mira alla diffusione, alla comunicazione ed alla promozione di alcuni siti culturali del Distretto dell’Habitat Rupestre si caratterizza anche per il segnale di una forte identità storica del territorio. Un elemento che si delinea con la specificità rupestre di questi luoghi ma anche per la continua presenza dell’uomo che ha permesso importanti contaminazioni culturali – ha dichiarato De Ruggeri -Per questo lavoreremo per non far scemare l’entusiasmo iniziale ma soprattutto perchè questo modello di tutela, conservazione e certificazione di qualità possa esser utilizzato anche per altri siti come ad esempio la murgia pugliese».
I lavori d’intervento, che avranno durata biennale, sono relativi a tre linee d’azione, la conservazione attraverso la sperimentazione dei processi di manutenzione coordinata sotto la supervisione dell’Istituto Centrale per la Conservazione ed il Restauro di Roma, la fruizione intesa sia come coinvolgimento delle stesse comunità locali sia come impianto di un piano turistico-culturale del Distretto ed infine, gestione ordinaria del presidio attraverso la costituzione di un piano di programmazione di qualità, tutte azioni relative ad alcuni tra i più significativi siti culturali quali il sito preistorico di Filiano, le chiese rupestri dell’area del Vulture e la Cripta del Peccato Originale, il Complesso Rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola del Greci ed il Musma per la città di Matera, una selezione che segue coerentemente le finalità tracciate, per cui, accanto al recupero di luoghi cultuali straordinari del monachesimo alto-medievale, si pongono la tutela delle pitture rupestri preistoriche e la funzionalizzazione degli ambienti ipogei per le grandi mostre di scultura contemporanea fino al Museo della Scultura Contemporanea di Matera quale presidio vivo della creatività del nostro tempo.
«Le attività del progetto lo caratterizzano come esemplare, per le sue formule innovative, per l’azione di rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità e per la sua funzione di motore per lo sviluppo economico – ha spiegato Pietro Ferrari Bravo della Fondazione per il Sud -Si tratta di un lavoro importante per tutto il territorio e che favorisce il recupero del senso di appartenenza anche in termini di turismo edificante; il tutto anche grazie ad un partenariato di grande interesse. Seguiremo con grande attenzione e vicinanza i risultati del progetto sperando di raggiungere un altro obiettivo importante quello della infrastrutturazione sociale».
Questo percorso ambizioso e complesso si caratterizza anche per un nuovo concetto di certificazione dei beni culturali infatti, come spiegato da Luigi Martulli di Quality For, per la prima volta al mondo le certificazioni ISO 9000 verranno applicate ad un percorso come quello dell’habitat».

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