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POTENZA – Diplomi di maturità tecnica e scientifica rilasciati a studenti che, negli orari delle lezioni, erano regolarmente al lavoro, in uffici pubblici o in aziende private: le presenze sul registro di classe venivano però registrate dai docenti con un sistema che, al termine delle indagini dei Carabinieri, ha portato agli arresti domiciliari per i due titolari dell’Istituto paritario “Marconi» di Potenza. I dettagli dell’operazione «Squola» sono stati illustrati stamani, nel capoluogo lucano, nel corso di un incontro, dal comandante provinciale di Potenza dei Carabinieri, il tenente colonnello Domenico Pagano, e dal comandante del nucleo investigativo, il capitano Antonio Milone. L’istituto paritario è diretto da Gerardo e Raffaela Gambardella, agli arresti domiciliari (con l’accusa di associazione per delinquere e falso in atto pubblico) disposti dal gip Gerardina Romaniello, su richiesta del pm Henry John Woodcock. Le indagini sono cominciate nel 2004, con la collaborazione degli ispettori dell’Inps, che hanno verificato i registri delle presenze in classe e sul posto di lavoro. Accanto a 20 alunni, infatti, sono stati indagati anche una decina di docenti e un ex dirigente scolastico del «Marconi».

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