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di Salvatore Santoro
e Piero Quarto

Stazione di Bella Muro ore 10 e 53, Dario Franceschini, in polo bianca e pantaloni di lino blu, sì affaccia dal predellino del treno regionale proveniente da Salerno. Il segretario nazionale del Partito democratico è il primo leader ad aprire la campagna elettorale in Basilicata. A salutarlo alla prima fermata lucana, alcuni cittadini e il candidato alla presidenza della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, il capogruppo democratico in consiglio regionale, Erminio Restaino (da sabato anche reggente del Pd di Basilicata) e il deputato Salvatore Margiotta che hanno proseguito il viaggio nella stessa carrozza del segretario nazionale. Prima dell’arrivo nel capoluogo lucano, Franceschini si è fermato nelle stazioni di Baragiano, Picerno e Tito dove ha scambiato poche parole con una delegazione di lavoratori della Daramic (lo stabilimento chiuso per la crisi). Durante il percorso, provocato dai giornalisti sulla condizione dei trasporti ferroviari e sulla fatiscenza del treno Franceschini ha detto: «E’ un paradosso. La Basilicata ha dimostrato delle grandi capacità di trasformarsi da una delle zone più povere d’Italia, ma ha bisogno di sostegno dallo Stato per uscire da un isolamento infrastrutturale assolutamente grave».
A Potenza Franceschini è stato accolto, poco prima di mezzogiorno, dalle bandiere del Pd e dal sindaco ricandidato,Vito Santarsiero. Dopo un giro in città e il comizio in piazza Duca della Verdura, il segretario ha proseguito in automobile per Matera dove nel pomeriggio è previsto un comizio.
Nella città dei Sassi Franceschini è arrivato verso le 15 ha incontrato un panificatore del centro che lavora da 30 anni e ha accettato di riportare a casa il pane di Matera, poi ha inaugurato la sede del Pd a sostegno del candidato alla presidenza della Provincia Franco Stella e si è fatto raccontare dal senatore Bubbico la storia della ferrovia materana: «Questa regione ha recuperato un ritardo storico di cui i Sassi erano il simbolo, tanta strada è stata fatta in questi anni grazie anche alle classi dirigenti lucane che hanno fatto recuperare un gran terreno. Ora è necessario che si creino strade, ferrovie e si porti del tutto la Basilicata fuori dall’isolamento. Il Sud non può essere dimenticato e lo Stato deve impegnarsi a fare la sua parte per arriva a questo obiettivo». Per Franceschini poi un’ora passata sotto la canicola nel centro storico e nei Sassi a toccare con mano un pezzo di storia e di sacrifici dei materani. Poi alle 17 la partenza verso Altamura e la fine della sua giornata lucana.
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