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Sono un artista visivo che è nato che vive e che lavora in Calabria. Una scelta difficile maturata dopo una trasferta di studi completata a Roma presso l’Accademia di Belle Arti. Molti amici artisti di quel periodo hanno preferito lasciare la Calabria per produrre altrove guadagnandosi Oneri ed Onori. Il sottoscritto, invece, è felice ed è fiero di avere operato questa scelta perchè lavorando nella mia terra ho riscoperto quei valori che fanno dell’etica e dell’estetica un “modus vivendi” di noi meridionali. Gli artisti dovrebbero appartenere ad una “casta” su cui investire per un futuro vivibile. L’arte , solo l’arte, salverà il mondo. Paesi evoluti del nord Europa danno lezioni di alto rilievo in questo senso. L’Italia no!! E’ un altro mondo! E la Calabria cosa fa per i propri artisti? Bene, dopo questa mia breve riflessione entro nel merito della discussione. L’istituzione Regione Calabria bandisce un bando di concorso pubblicato sul BURC N. 15 del 10/04/2009 dal titolo “Adotta un paesaggio – la Calabria nel pennello. Immagini e percezioni del paesaggio Calabrese, premio paesaggio pittura – Prima Edizione”. Appena l’ho visto mi sono detto: “ Finalmente! La Regione Calabria ha deciso di valorizzare ed investire sugli artisti Calabresi!” andando avanti nella lettura, con grande delusione, rammarico e rabbia ho notato che non è tutto oro quello che luccica. Mi spiego meglio: Vengono selezionate 100 opere e premiate le prime cinque classificate con notevoli premi in denaro. (1° premio € 10.000,2° premio €   5.000,3° premio €   3.000,4° premio €   2.000,5° premio €   1.000) E fin qui tutto a posto. La meraviglia arriva nel momento in cui si legifera scrivendo: Le 100 opere selezionate dalla giuria …..rimarranno di proprietà della Regione Calabria. Ma come!!! Le opere di proprietà della Regione Calabria non dovrebbero essere solo le prime cinque premiate? Invece no!!! spendendo 21.000 euro in premi se ne acquisiscono 100. Bella operazione finanziaria da “furbetti di quartiere”!! Oltretutto gli artisti si devono auto tassare (20 euro di iscrizione) per partecipare ad una mostra che, certamente, non porterà alcun contributo nelle tasche dei “poveri” ma generosi artisti calabresi destinati, eternamente, alla cultura della donazione.
E..”dulcis in fundo” si scrive: “Le opere verranno battute all’asta”.
Non sarebbe stato meglio dare un contributo spesa a tutte le 100 opere per realizzare, a costo zero e grazie alla generosità degli artisti, un museo permanente sul paesaggio calabrese?
Ho espresso queste mie perplessità al dirigente che ha stilato (presumo) il bando e da buon “arrampicatore di vetri” ha dato delle spiegazioni eteree che hanno, ulteriormente, offeso la dignità non solo della mia persona ma di tutti gli artisti Calabresi.

Alfredo Granata – artista visivo

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