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La società si chiama “Vincitù Srl”. Ha sede a Ottaviano, a due passi da Napoli, ed è gestita per il cinquanta per cento da un certo Pasquale e per l’altro cinquanta dal re delle scommesse: don Renato Grasso, un imprenditore in odor di camorra che ha capito che il videopoker nell’era dell’Adsl era superato. Ha aperto agenzie in tutto il Sud Italia e in Basilicata, sospetta la procura antimafia di Napoli, ne controlla una a Policoro.
Una sala scommesse che fino a qualche anno fa era di Franco Stella, direttore dell’Associazione delle piccole e medie imprese di Matera, ora candidato a guidare la Provincia per il centrosinistra.
Alla notizia, il diretto interessato ha risposto con una nota: “LA campagna elettorale è partita nel peggiore dei modi, alla faccia del fair play annunciato. Non conosco nella maniera più categorica l’on.le Dell’Utri, come ho già provveduto a precisare al sig. Lillo, penna dell’Espresso che ha dato il via alle danze. I miei avvocati hanno già ricevuto precise istruzioni per chiedere una rettifica dell’articolo dell’Espresso, con le mie precisazioni, e per querelare per calunnia il giornalista. Appare alquanto singolare l’uscita dell’articolo ad una settimana dalla consegna delle liste ed alla ufficializzazione della mia candidatura a Presidente della Provincia di Matera per la coalizione di centro-sinistra. Pensavo che ci si sarebbe confrontati sulle proposte politiche e sulle idee di rilancio dell’economia della nostra provincia e non, invece, spolverare una mia passata attività economica (cessata nel 2006) di concessionario dei Monopoli di Stato per la raccolta di scommesse sportive. E mi spiace anche che l’ottimo Fabio Amendolara, che conosco professionalmente da anni, raccolga la provocazione imbastendo una anamnesi analitica sulla mia connotazione politica con lo scopo, probabilmente, di generare dubbi e perplessità sull’elettorato di riferimento, carpendo a telefono la mia totale buona fede sulla presunta volontà di chiarire gli equivoci generati dall’articolo di Lillo. Certa stampa insegue la notizia che incuriosisce determinati istinti del lettore, predilige sbattere il mostro in prima pagina ed alimentare gossip che fanno volare le vendite di copie piuttosto che provocare i candidati sulla qualità delle proposte che si confrontano nell’agone politico. Ecco cosa replica l’azienda di Ottaviano: “Con la presente la scrivente Vincitù Srl in sede in Ottaviano al Viale Elena, 12 di proprietà del signor Saviano Vincenzo precisa di aver letto il vostro blog notizia a riguardo della scrivente non corrispondenti alla realtà in quanto la compagine sociale dal 2007 della stessa è composta dall’attuale amministratore (Vincenzo Saviano) pertanto vi si richiede di smentire qualsiasi notizia a riguardo della scrivente società che ci vedono diffamati e danneggiati da notizie del tutto fasulle e usate per scopi politici dai quali noi siamo molto distanti”.

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