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di Pietro Scognamiglio
I DATI SONO ufficiosi, forniti a titolo confidenziale e al ribasso per quanto riguarda le cifre.
La lettura della tabella che vi proponiamo è subordinata a queste indicazioni metodologiche, perché le società della Lega Pro sono tutt’altro che propense a vedersi fare i conti in tasca.
Ce lo ha spiegato in una nota l’ufficio stampa della sede di Firenze (“in materia di rapporti economici vige la privacy assoluta”), ma l’hanno esplicitato ancora meglio le tante telefonate agli uffici di segreteria dei club che hanno trovato soltanto risposte evasive.

Hanno soddisfatto la nostra curiosità una società di Prima e una di Seconda Divisione, chiedendoci però di mantenere l’anonimato assoluto mentre ci spiegavano come i primi due assegni versati loro dalla Lega si basavano su circa 41 euro al minuto in terza serie e 16 euro al piano di sotto. Ogni anno i parametri cambiano, ma questa è già una misura di quanto costa la retrocessione.

Il punto di partenza è nelle disposizioni della Lega Pro risalenti al 19 giugno 2008, che regolamentano la spartizione tra le società dei contributi che la lega presieduta da Mario Macalli riceve dalla Figc. Questo contributo federale, erogato di solito in tre rate, viene diviso al 50% tra Prima e Seconda Divisione, dove ovviamente gli introiti saranno minori visto che i gironi sono tre e non due. Di conseguenza anche il versamento alle società avviene in tre tranches, due delle quali sono state già incassate. Se è vero che il contributo medio relativo ai primi due periodi (fino alla 12a e fino alla 24a giornata) ammonterebbe, come detto, a 41 euro al minuto – con tutte le ponderazioni elencate – fonti ben informate lasciano intendere come l’ultima rata e il ricalcolo di fine stagione possano alzare notevolmente l’entità dei contributi. Questo perché sembra siano state poche le società ad approfittare di tale forma di finanziamento, quindi il contributo federale può essere diviso in fette più ampie.

La nostra attenzione si è ovviamente concentrata sul Potenza, una delle società che hanno più utilizzato elementi in età da contributo. La stima di quanto arriverà complessivamente nelle casse rossoblu è come detto al ribasso, perché i 41 euro validi fino alla 24a giornata (già bonificati dalla lega) diventeranno sicuramente di più quando verranno liquidati anche i minuti dalla 25a alla 31a. Ma, non avendo a disposizione l’entità dell’incremento, abbiamo effettuato il calcolo come se la quota dovesse rimanere ferma a 41.

Per la regola relativa ai giocatori in prestito, fanno testo i casi Di Bella e Thiago Pires. In entrambi i casi gli introiti derivano dalla combinazione del premio di valorizzazione erogato dalle società di appartenenza (rispettivamente Livorno e Genoa) e del minutaggio. Se Di Bella e Pires non avessero raggiunto il numero di partite necessario per realizzare la clausola contrattuale prevista nel loro prestito, il Potenza non avrebbe incassato neanche il contributo per il minutaggio. La somma dei due premi in questione sembrerebbe vicina ai 150mila euro, da aggiungere quindi agli oltre 220mila calcolati in tabella. Il tutto, come spiegato, da arrotondare ancora per eccesso in una misura attualmente non qualificabile ma pressoché certa. Nel dettaglio non sono rientrati i minuti disputati ad esempio da Radu e Nappello, perché le loro apparizioni non hanno mai raggiunto la mezz’ora netta, escluso il recupero. Chiusura del cerchio: il Potenza cade in Seconda Divisione ma, almeno economicamente, cade in piedi con una base sulla quale poter costruire il futuro.
Queste nel dettaglio le cifre: TESONIERO 18.450 DI BELLA 77.859 PORCARO 6.970
SARNO 46.535 SUPPA 20.131 VOLPE 13.776 SCARDINI 4.018 PIRES 16.031 BACIO 2.009
Totale minuti: 5520 Totale contributi: 226.320 euro

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