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Hanno suscitato le proteste dell’Arcigay della Calabria le disposizioni dell’Avis di Scandale, in provincia di Crotone, che hanno inserito nelle caratteristiche che devono portare all’autoesclusione dalla donazione di sangue, il fatto di aver avuto rapporti omosessuali.
«Mi chiedo quale sia il nesso di consequenzialità tra comportamenti a rischio e comportamenti omosessuali», dice in una nota Federico Cerminara dell’Arcigay dichiarandosi “allibito” da quanto pubblicato sul sito dell’Avis del centro calabrese e ricordando che l’Arcigay e «da sempre promotore di campagne di sensibilizzazione per quanto concerne le malattie sessualmente trasmissibili»: «Associare le malattie sessualmente trasmissibili alla comunità omosessuale è discriminatorio e lesivo della dignità della persona umana». Nella sezione su «Chi è il donatore» del sito web dell’Avis di Scandale sono indicate, tra le condizioni in cui non si può donare, i «comportamenti sessuali a rischio» e la “tossicodipendenza».
Si precisa poi che «è doveroso che ti autoescluda se hai nella tua storia personale» comportamenti tra cui «assunzione di droghe, rapporti omosessuali e rapporti sessuali con sconosciuti negli ultimi sei mesi».

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