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Un prestito di 3.500 euro utilizzato in parte per giocare ai videopoker, è il movente dell’omicidio di Carmine Ursetta, 77 anni, ucciso a Sorbo San Basile nel corso di un litigio con Francesco Fratto, di 34 anni, arrestato dai carabinieri.
Nei mesi scorsi Ursetta aveva prestato il denaro al suo assassino e chiedeva insistentemente che gli venisse restituito. Da alcune settimane l’anziano si era rivolto anche al padre di Fratto chiedendogli di convincere il figlio a restituirgli il denaro in breve tempo. Due giorni fa il giovane ha suonato alla porta di Ursetta e tra i due c’è stato subito un litigio e quanto Ursetta ha minacciato il giovane di denunciarlo, quest’ultimo ha afferrato un coltello da cucina ed ha colpito l’anziano alla gola. Le urla ed i rumori provenienti dalla casa hanno insospettito le persone residenti nelle vicinanze che hanno chiesto l’intervento dei carabinieri. Dopo pochi minuti i militari dell’arma hanno raggiunto l’abitazione, dove hanno trovato il cadavere del pensionato. Durante la perquisizione nello stabile, al piano seminterrato, i carabinieri hanno trovato Fratto nascosto in un camino ed a poca distanza il coltello utilizzato per l’omicidio. Sia i vestiti del giovane che l’arma erano insanguinati. Fratto, che è disoccupato, viene descritto come un giovane tranquillo. Negli anni scorsi aveva trascorso un breve periodo all’estero per cercare lavoro, ma poi era rientrato in Calabria. Durante le indagini i carabinieri hanno sentito numerose persone alcune delle quali hanno raccontato che il giovane giocava spesso ai videopoker.

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