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Un ex collaboratore di giustizia originario di Castrovillari, Massimo Miceli, 43 anni, è stato arrestato a Trento con l’accusa di estorsione aggravata.
Sette anni fa gli era stata revocata la collaborazione con lo Stato perchè ritenuto soggetto inaffidabile. L’uomo avrebbe preteso e ottenuto dalla convivente trentina, sotto la minaccia di un coltello, 2 mila euro. Subito dopo il fatto, avvenuto il mese scorso, la donna ha sporto denuncia ai carabinieri i quali già conoscevano Miceli per la sua passata attività. Dalle indagini congiunte di squadra mobile e nucleo operativo dei carabinieri di Trento, è emersa l’esistenza della presunta estorsione, verificata anche dal passaggio bancario dei soldi, e il pm Marco Gallina, della Procura di Trento, ha richiesto e ottenuto dal Gip un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita ieri.
Le forze dell’ordine hanno inoltre perquisito l’abitazione dell’uomo sequestrando, oltre ad una pistola giocattolo priva del tappo rosso, numeroso materiale, fra cui un foglietto manoscritto, firmato dalla donna, in cui era scritto che era stata costretta dalla madre a formalizzare la denuncia. Documento, secondo gli inquirenti scritto in realtà dall’uomo per alleggerire la sua posizione.

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