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Uno sciopero «per protestare contro i gravi problemi di funzionamento del recapito della corrispondenza in Calabria» è stato proclamato, dall’8 giugno e fino al tre luglio, dal sindacato lavoratori Poste Cisl e Failp-Cisal.
«Di fronte all’arroganza di Poste Italiane – è detto nel comunicato a firma dei segretari regionali di Slp Cisl, Franco Sergio, e di Failp-Cisal, Lillo Zappia – ed alla mancanza di confronto circa le legittime proteste dei lavoratori e degli utenti, le Segreterie Regionali del Sindacato Lavoratori Poste Cisl e del Failp-Cisal hanno indetto lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive degli addetti al Recapito della Corrispondenza».
«Il fallimento – prosegue la nota – della gestione del Recapito, come possono constatare migliaia di utenti calabresi, deriva principalmente da carenze progettuali di sistema, mancati investimenti in infrastrutture, mezzi, strumenti e personale (i ‘flessibili’: chi li ha visti?) perciò, insistere per questa strada non solo è autolesionistico ma rischia di compromettere irreparabilmente il servizio ed i livelli occupazionali e di penalizzare irreversibilmente i lavoratori, i cittadini ed i clienti (imprese ed istituzioni)».
«E’ infatti incomprensibile – aggiunge il comunicato – l’indisponibilità dell’Azienda all’assunzione di personale necessario per la copertura del servizio recapito in caso di lunghe assenze (infortuni, aspettative, legge 104) e per lo smaltimento delle ferie arretrate e quelle estive; inoltre il Piano infrastrutturale è completamente fermo (locali inadeguati, insufficienti in termini di legge con condizioni lavorative ad alto rischio di sicurezza); e le prestazioni lavorative risultano disomogenee a causa del mancato riequilibrio e revisione delle zone territoriali di competenza dei singoli bacini e del relativo personale.
L’incapacità nel gestire una corretta organizzazione nel settore ripartizione e lavorazioni interne, causa infine il ritardo della posta in arrivo negli uffici – nonostante il ridisegno della rete logistica e di trasporto – generando confusione ed intoppi nella distribuzione da parte dei portalettere con i conseguenti disservizi per i cittadini».
«L’azione di lotta – conclude la nota – è stata quindi decisa per denunziare la caduta degli standard di qualità aziendale e l’incredibile indifferenza della dirigenza di Poste nei riguardi delle quotidiane proteste degli utenti, nelle denunce dei sindacati, nello stato di grave disagio dei lavoratori. Non si riesce davvero a comprendere perchè il management faccia finta di nulla e non si preoccupi di risolvere le difficoltà che stanno causando una caduta verticale della fiducia dei cittadini nei servizi offerti da Poste Italiane».

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