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di MILENA SCALCIONE
E’ UNA situazione che si protrae da quasi tre anni, più di 2000 famiglie messe in crisi dagli ammortizzatori sociali ed una soluzione che non riesce a concretizzarsi. Sulla base di questi presupposti i lavoratori della Nicoletti continuano a protestare ed a far sentire la propria voce affinchè si faccia chiarezza sul loro futuro e per capire se avranno o no nuove opportunità lavorative sul territorio.
Dopo i risultati negativi realizzati con l’opposizione della Banca Popolare del Mezzogiorno all’approvazione del concordato preventivo, i lavoratori di uno dei poli del salotto più importanti del territorio, si sono organizzati autonomamente e, nella mattinata di ieri hanno presidiato l’ingresso della Bpm in piazza San Francesco con l’obiettivo di incontrare i vertici dell’istituto bancario e chiedere delucidazioni sul rifiuto da parte della banca di contribuire al risollevamento delle sorti dei lavoratori e dell’azienda. La protesta ha dato i frutti sperati perchè nella serata di ieri la Banca Popolare del Mezzogiorno ha convocato i liquidatori della Nicoletti per le 12 di mercoledì 17 giugno a Crotone. In quell’occasione potrebbe partire un negoziato per aprire importanti spiragli alla Nicoletti e fare un passo forse decisivo per evitare il rischio del fallimento.
«Con questa manifestazione noi vogliamo mettere la Bpm nelle condizioni di informarci sui motivi precisi per cui non vi è stata la sua adesione al concordato nonostante la scorsa settimana si sia pronunciata a suo favore -ha dichiarato Antonio Matteo, dipendente Nicoletti -Questa mattina ci siamo mobilitati autonomamente perché speriamo ancora che tutto possa risollevarsi, che si possa salvare l’azienda e quindi esser tutti reintegrati ma manca anche l’interesse da parte dei vertici governativi mentre il primo luglio ci sarà la sentenza del giudice che deciderà la nostra sorte e quella dell’azienda che, ad oggi, è nelle mani della banca. Per questo, stamattina chiediamo un incontro con i vertici della Bpm e siamo in attesa che arrivi il neo Presidente della Provincia, Franco Stella che sembra disposto a sostenere la nostra causa».
«Non possiamo più andare avanti con gli ammortizzatori sociali e non possiamo accettare che il rifiuto della Bpm derivi solo dalle logiche del mercato economico- ha dichiarato Carlo Martinelli, dipendente Nicoletti e segretario provinciale Costruzioni -Noi vogliamo avere chiarimenti diretti da parte della banca che speriamo possa comprendere ed agevolare la situazione dei lavoratori e delle loro famiglie. Purtroppo se la Banca Popolare del Mezzogiorno non sposa la nostra causa anche le altre banche chiamate ad approvare il concordato si tireranno indietro. Quello che ci interessa è sapere nello specifico cosa ci aspetta anche se, a mio avviso, molto probabilmente l’azienda fallirà. Ma nonostante ciò- continua Martinelli -Stiamo battendo tutte le strade possibili e non smettiamo mai di far sentire la nostra voce, in fin dei conti vogliamo solo lavorare e portare il pane a casa».
E’ la speranza dunque, la vera protagonista di questa protesta che di certo non si fermerà a questa manifestazione ma continuerà molto probabilmente prima con la richiesta di intervento alla Banca D’Italia poi con quella del Prefetto di Matera. Anche se in serata la convocazione a Crotone appare il primo e provvidenziale passo per una soluzione della vicenda e l’apertura di un serio negoziato.

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