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di VITTORIO LAVIANO Si svolgerà domani presso il municipio di Melfi l’attesa conferenza dei servizi che il sindaco, Ernesto Navazio ha convocato per affrontare il delicato tema dell’inquinamento ambientale riscontrato nelle falde acquifere del basso melfese. Nel frattempo si susseguono notizie preoccupanti che mettono in allarme l’opinione pubblica. L’Organizzazione lucana ambientalista, infatti, ha reso notro di aver ricevuto una lattera da un privato cittadino dove si spiega che alle 19.30 circa di lunedì dodici giugno scorso proprio nei pressi di Fenice si sentiva un forte odore acido ed acre di platica bruciata. Nella missiva si evidenzia l’assoluta necessità che tutti i controlli vengano effettuati per salvaguardare la salute della gente. Secondo la Ola sarebbe chiaro che il problema non è legato solo all’inquinamento delle falde acquifere ma riguarderebbe anche la qualità dell’aria. «Siamo di fronte all’ennesima prova della responsabilità di Fenice SpA – si legge nel comunicato redatto dall’Organizzazione lucana ambientalista – dal momento che l’inquinamento continua a permanere causando palesi danni all’ambiente ed alla salute dei cittadini. Non solo i valori di mercurio, nichel, cromo ed altre sostanze permangono elevati ma a questo punto sarebbero da rilevare e rendere noti anche i valori delle sostanze immesse nell’aria». Ola pertanto chiede al sindaco di Melfi che nel corso della conferenza dei servizi si discuta dell’inquinamento già riscontrato nelle falde acquifere ma anche di tutte le attività di monitoraggio da predisporre ed adottare, ivi compresa la diffusione pubblica dei dati sulla qualità dell’aria. «Ritorniamo a chiedere al presidente della Regione, De Filippo di sospendere con urgenza l’attività di Fenice – sollecita infine Ola – per accertare l’origine dell’inquinamento che potrebbe derivare da un cattivo funzionamento dell’impianto o da sversamenti in falda ed emissioni in aria di sotanze altamente cancerogene derivanti dal ciclo di trattamento dei rifiuti tossici e nocivi proveninenti da fuori regione». La posizione dell’amministrazione comunale di Melfi è chiara. «Tutti i cittadini sanno che possono rivolgersi al comune senza problemi – spiega il sindaco, Ernesto Navazio – mentre io continuo ad apprendere le notizie di Ola sempre e solo dalla stampa. Non ho mai mai ricevuto, infatti, nemmeno una lettera ufficiale dell’Organizzazione lucana ambientalista. In ogni caso posso assicurare Ola che continueremo a vigiliare con la massima serietà come, del resto, abbiamo sempre fatto in passato. Chiedo infine ad Ola di spedirci la lettera ricevuta dal privato cittadino sull’episodio del 12 giugno scorso. Solo così saremo in grado di informare ufficialmente la polizia provinciale che potrà svolgere i dovuti controlli».

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