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E’ stato firmato il protocollo di legalità per la costruzione della diga sul Melito. L’intesa è stata sottoscritta tra il Consorzio di bonifica Alli Punta di Copanello, la prefettura di Catanzaro e la Safab, rappresentati rispettivamente dal commissario Grazioso Manno (nella foto), dal prefetto Sandro Calvosa e dal consigliere delegato Paolo Ciarrocca.
«Ai fini della prevenzione – comunica il consorzio di bonifica – dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata relativamente ai lavori di costruzione dello sbarramento di Gimigliano sul fiume Melito, abbiamo sottoscritto un Protocollo molto restrittivo a garanzia che una corretta ed efficace politica di prevenzione antimafia deve contemplare, necessariamente, una serie di misure specifiche finalizzate ad assicurare la rimozione degli ostacoli che la criminalità organizzata frappone, negli appalti pubblici, al libero esercizio dell’attività imprenditoriale ed alla libera concorrenza».
«Questa firma – prosegue – al cui atto erano presenti anche il vice prefetto Maria Carolina Ippolito e l’ingegnere Pullerà della Safab, è il frutto di un lavoro certosino fatto dai nostri tecnici con il controllo e l’indispensabile coordinamento diretto della Prefettura; in quanto tale lo considero al pari del completamento di una galleria o di una delle tante opere propedeutiche al completamento della diga stessa. Le conseguenti comunicazioni tempestive previste, gli obblighi di conferimenti di dati e le sanzioni (compresa la risoluzione del contratto), per il nostro modo di intendere la pubblica amministrazione, non integrano solo il contratto d’appalto: costituiscono un vero e proprio riferimento etico e morale ancor prima che adempimenti da seguire con la massima attenzione».
«Un ringraziamento particolare – afferma Manno – sento di doverlo rivolgere al prefetto in persona che, assieme a tutta la struttura dell’Ufficio territoriale del Governo, ha sempre risposto con efficacia e tempestività a tutte le istanze tecniche quanto a quelle di natura puramente consultiva, assicurando un vero e proprio riferimento dello Stato sul territorio».
«E’ per queste ragioni – conclude Manno – che mostriamo tutta la nostra soddisfazione nel poter comunicare, ancora una volta, che continuiamo a viaggiare sul treno delle cose fatte piuttosto che appellarci alle speranze senza tempi certi; ricordiamo, a noi stessi per primo, che il capolinea del treno è costituito dal completamento della diga».

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