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IL GIORNO della festa è arrivato. Meno di ventiquattro ore separano la festa di Maria Santissima della Bruna dalla gioia dei materani e di quanti in questo giorno speciale ricco di storia, religione e passione saranno coinvolti. Piccoli e grandi si sentono protagonisti in ogni momento della giornata che lascia il segno nella vita dei materani. Tra questi i cavalieri dell’Associazione Cavalieri Maria Santissima della Bruna che scortano il carro per consegnarlo ai cittadini in piazza Vittorio Veneto, luogo in cui avverrà la distruzione del carro affidato nelle mani di chi vorrà prenderne un cimelo in segno di buon auspicio.
«Per noi cavalieri», afferma Antonio Paolicelli Presidente dell’Associazione Cavalieri Maria Santissima della Bruna, «è un momento importante dell’anno che viviamo intensamente dalle prime luci dell’alba.
Quest’anno il numero dei cavalieri che scorteranno il carro sarà inferiore. In mattinata, saranno ottanta i cavalieri al seguito della festa, mentre si ridurranno a settanta circa nel pomeriggio per esclusione dei minori ai quattordici anni.
Cinquanta di questi compresi i minori di diciotto anni quando il carro sarà in Piazza San Francesco, usciranno da via Ridola mentre venti ne rimarranno in piazza.
Dieci di loro scorteranno il manufatto in cartapesta durante i tre giri trionfali, mentre sarà last-minute la decisione che assumerò insieme al questore di far scortare il carro da venti o dieci cavalieri.
Per quanto attiene la questione della sicurezza continua Paolicelli, ritengo che l’utilizzo delle transenne antipanico sino al cinema comunale, sia una soluzione ottimale anche se molto costosa.
Le transenne leggere lasciano il tempo che trovano visto che molto spesso sono di intralcio. Sono presidente da sei anni e mai come quest’anno sento che i cavalieri si sentono molto tranquilli anche se è una tranquillità apparente. Al contrario posso assicurare che dagli incontri tra i cavalieri, non è emerso alcun problema di carattere personale anche se comprendo sin da ora il malcontento tra gli esclusi che sarà inevitabile.
L’impatto con la folla è il momento più temuto dai cavalieri per il fatto che i cavalli stanchi e agitati possono non essere controllati.
Nutro però piena fiducia e stima nell’operato dei cavalieri e nella disponibilità dei cittadini che sapranno comprendere le nostre problematiche e favorire il nostro operato.
Sono sicuro conclude Paolicelli che sarà una bella giornata di festa all’insegna della soddisfazione per tutti».
Una giornata vissuta con ansia e dedizione che ha inizio alle cinque di mattina in stalla. La cura del cavallo
tra le priorità del cavaliere che provvede alla toilettatura, lucidatura della criniera, prima di provvedere a bardare il cavallo con i finimenti tradizionali e gli addobbi floreali. Poi è il momento del cavaliere la cui vestizione non deve escludere la corazza, l’elmo, il mantello e l’asta su cui sventola una bandiera con una croce.
L’elmo e la corazza sono il frutto della grande maestria di esperti artigiani mentre il resto è opera di mamme e parenti dei cavalieri intenti a ricamare sul mantello di velluto o di raso l’ immagine della Madonna o di altro simbolo religioso.
Il raduno è davanti alla chiesa Maria Madre della Chiesa di serra rifusa e partire verso le abitazioni del trombettiere, di un vice generale.
Il trombettiere è una figura carismatica per i cittadini che spesso lo incitano con applausi scroscianti alla “carica”. Alle 10,30 il primo momento importante dei cavalieri che con la carrozza si recano a casa del generale e prenderlo in consegna.

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