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E’ previsto per la prossima settimana un incontro tra il presidente della Confapi, Mario Petramale e il rettore dell’Università della Calabria, Giovanni Latorre, per discutere di un piano strategico di sviluppo delle piccole e medie imprese e creare delle prospettive occupazionali per i laureati calabresi e arginare la fuga d’intelligenze.
L’istituzione di un protocollo per la creazione di un fondo per la ricerca è ciò che il presidente della Confapi proporrà al rettore Latorre, nel corso dell’incontro. «Petramale – spiega una nota – ha già elaborato un programma dettagliato da proporre alla massima carica istituzionale della cittadella degli studi di Arcavacata.
Il progetto del presidente della Confapi prevede, a grandi linee, la destinazione del 5 per mille della dichiarazione dei redditi delle imprese, dei dirigenti e dei dipendenti, nonchè il versamento del 3 per cento degli utili d’impresa, all’Università della Calabria.
Questo fondo (che sarà gestito dall’Università in accordo con la Confapi) servirà – secondo le intenzioni del presidente Petramale – a portare avanti la ricerca e in particolare quella utile alle piccole e medie imprese calabresi che desiderano crescere e innovare il mercato. Il protocollo che sarà siglato tenendo presente anche le aspettative del rettore e quindi dell’Università – prevede, secondo quelle che sono le intenzioni del presidente della Confapi, anche l’istituzione di corsi o master di alta formazione per dirigenti d’impresa e imprenditori specie per ciò che riguarda le discipline delle lingue straniere, del diritto societario, del diritto amministrativo e commerciale.
Nel canovaccio che sarà portato in discussione è stato inserito, inoltre, un paragrafo che riguarda la formazione di tecnici e progettisti. In accordo con gli esperti dell’Ateneo la Confapi ha in programma la progettazione e la realizzazione di infrastrutture per la ricerca nelle aree industriali della Calabria. Sullo sfondo dell’iniziativa è chiaro intravedere quello che è il nuovo corso dell’associazione.
Il presidente della Confapi, Mario Petramale (in foto), punta da un lato alla crescita delle aziende associate e per molti altri versi alla creazione di prospettive occupazionali per i laureati dell’Università della Calabria. Certo – puntualizza Petramale – non siamo in grado, specie in tempi di crisi, di operare miracoli ma sicuramente ci troviamo in una congiuntura davanti alla quale non possiamo restare a guardare con le braccia conserte. Le aziende e le istituzioni presenti sul territorio – conclude la nota – hanno il dovere di progettare e portare avanti linee di sviluppo tali da mettere un freno (il vero obiettivo sarebbe eliminarla del tutto) alla cosiddetta fuga di cervelli che da sempre dissangua questa terra e ne blocca la crescita e lo sviluppo».

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