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È stato condannato a cinque anni di reclusione il cittadino rumeno di 38 anni arrestato il 16 gennaio scorso per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e atti sessuali con la figlia minorenne.
L’imputato è stato ritenuto colpevole dal giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro Gabriella Reiillo, al termine del giudizio abbreviato (grazie al quale ha ottenuto lo sconto di pena di un terzo), durante il quale il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a dieci anni di galera.
Le indagini degli agenti dell’Ufficio minori erano partite a seguito di un gesto autolesionostico perpretato dalla figlia diciassettenne dell’arrestato.
Ai poliziotti la ragazza ha raccontato di essere stata vittima fin da bambina, dall’età  di soli 8 anni, delle attenzioni morbose e delle violenze sessuali del padre.
Il tutto in un particolare contesto socio-familiare. La madre della giovane e i suoi fratelli, vittime a loro volta di soprusi, sarebbero stati costretti per tutto questo tempo al silenzio dall’uomo. Solo davanti agli investigatori, sentendosi finalmente al sicuro e protetti, avevano trovato la forza ed il coraggio di raccontare la loro storia. Le indagini avrebbero trovato elementi di riscontro non solo nelle dichiarazioni delle vittime ma anche in ulteriori accertamenti effettuati con l’ausilio di tecniche investigative.
La ragazza e i suoi familiari sono sistemati in una struttura protetta.

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