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Quindici uccelli rapaci sono stati liberati in alcune aree del Parco nazionale della Sila nell’ambito delle attività di collaborazione instaurate tra il Centro recupero animali selvatici (Cras) della Provincia di Catanzaro e l’Ufficio territoriale per la biodiversità del Corpo forestale dello Stato.
I volatili – tre gheppi, tre civette, tre barbagianni e sei allocchi – erano giunti in cattive condizioni di salute nel centro catanzarese dove sono stati curati e si sono potuti ristabilire.
La reintroduzione dei rapaci è finalizzata alle attività mirate alla salvaguardia della catena alimentare nei territori delle aree protette e delle riserve naturali biogenetiche della Sila catanzarese.
L’iniziativa, riferisce un comunicato del Corpo forestale dello Stato, ai inserisce nel quadro attività di promozione ambientale e di azione didattica e educativa avviate dal Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro e dal Centro Visite «Antonio Garcea» di Monaco di Villaggio Mancuso.

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