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di MANUELA BOGGIA
Quando si parla di Salerno – Reggio Calabria si usano sempre toni di facile retorica o di nazionalmasochismo». Il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, scende in campo in difesa della A3 o meglio, della nuova A3. Sì perché secondo il numero uno dell’Ente nazionale strade la seconda vita della Salerno – Reggio Calabria
è cominciata poco più di sei anni fa quando, con la legge obiettivo del 2002-2003, sono partiti i lavori per rifare i 440 chilometri di autostrada. E’ da lì che Ciucci comincia a contare, un conto che dovrebbe finire nel 2012-2013 per un costo complessivo che supererà i dieci miliardi di euro. Ed è lì che ieri il presidente è andato accompagnato da un gruppo di dirigenti Anas, tra cui il capo compartimento di Potenza, Michele Franzese, e da uno stuolo di giornalisti, per vedere e far vedere dal vivo la progressione dei lavori e fissare gli obiettivi
a breve e medio termine. A Salerno Ciucci ha presentato la prima novità di quella
che sarà la rinnovata A3: il cosiddetto piano di preesodo. Quest’anno, infatti,
al normale programma di gestione dell’esodo estivo che riguarda tradizionalmente
il periodo di agosto, si affianca un pre-piano in vigore già dal 4 luglio.
Un’idea che nasce da due considerazioni: «L’accelerazione in corso dei lavori nei lotti campani e lucani della A3 e le mutate caratteristiche degli spostamenti estivi, che vedranno forti flussi di traffico di media e breve percorrenza anche nel mese di luglio» spiega Ciucci. «L’obiettivo è quello di chiudere entro il mese di luglio tutti i cantieri in corso – ha proseguito – rendendo disponibili
agli utenti per il grande esodo di agosto i primi 108 km di autostrada almeno
con due corsie di marcia, senza alcuna carreggiata unica, con una forte riduzione
dei disagi. Infatti i tempi di percorrenza calcolati sui primi 108 km dell’A3, da Salerno a Padula, sono di 110 minuti con i cantieri e di 65 minuti senza i cantieri che saranno rimossi a partire da fine luglio».
Nel periodo di pre-esodo, infatti, è attivo un cantiere per un percorso di circa 1 chilometro nel tratto compreso tra gli svincoli di Salerno e Pontecagnano, con due corsie a disposizione ma con capacità ridotta di circolazione. In tale tratto è prevista la chiusura completa al traffico, in carreggiata sud, in particolare stanotte e nelle notti che vanno da lunedì 13 a giovedì 16 luglio, dalle ore 21 alle 6,30 del mattino per consentire la prosecuzione dei lavori di ammodernamento
e il completamento della nuova Galleria Rufoli. Fino a fine luglio il nodo a più alta criticità è quello del cantiere presente tra i km 47,800 e 53,800, dove si
transita a carreggiata unica fino allo svincolo di Sicignano, e dove convergono anche i flussi provenienti dal Raccordo Sicignano-Potenza. Per superare tale nodo critico, il percorso alternativo è la strada statale 19, che sarà utilizzato in entrambe le direzioni tra gli svincoli di Campagna e Petina e che potrà essere attraversato anche per superare il cantiere posto nel tratto tra gli svincoli di Sala Consilina e Padula. Da bollino rosso i fine settimana del 10, 11 e 12 luglio, 17, 18 e 19, 24, 25 e 26 , con forti flussi di traffico da controesodo anche tra il pomeriggio e la sera delle domeniche. Ma già ieri il presidente ha avuto un “assaggio” di quello che significa rimanere incanalati sull’autostrada e dover affrontare i percorsi alternativi. La navetta sulla quale viaggiava per far visita ai cantieri, infatti, ha dovuto deviare il percorso a causa della lunga fila creatasi per un sit in di protesta di alcuni operai all’altezza dello
svincolo di Contursi e proseguire quindi per la strada interna. Alla fine, dopo 45
minuti di viaggio, Ciucci ha commentato: «E’ vero, non è il massimo fare il percorso alternativo anche se ha una qualche valenza panoramica ma questo mette ancora più in evidenza l’importanza di completare questa autostrada». Dei 440 chilometri da ricostruire sul tracciato dell’esistente A3 190 sono già nella nuova versione, 180 hanno i cantieri aperti e per i restanti ci sono le gare in corso.
E Ciucci vede con favore anche un’altra novità: l’introduzione del pedaggio almeno per i primi cento chilometri, una ipotesi da considerare anche se, precisa, «è il governo che deve decidere». «C’è il vantaggio – ragiona Ciucci – di accelerare altre opere. Si paga per fare opere nuove, non solo per ripagare il già fatto. E credo che gli utenti non sarebbero scontenti»

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