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Un gruppo di precari della scuola ha inscenato ieri a Cosenza, una manifestazione contro il decreto Gelmini, che prevede solo nella provincia cosentina, secondo il Sindacato autonomo di base, promotore del sit-in, il taglio di 450 posti.
All’iniziativa, svoltasi davanti la sede dell’Ufficio scolastico provinciale, hanno preso parte insegnanti, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici.
Il segretario regionale del Sab, Francesco Sola ha parlato di «smantellamento, anche in Calabria, della scuola pubblica e di taglio indiscriminato dei posti di sostegno».
Secondo i manifestanti, inoltre, «le assegnazioni provvisorie della scuola primaria, pubblicate oggi, sarebbero piene di errori».
Una delegazione di lavoratori e sindacati è stata poi ricevuta dal prefetto di Cosenza, Melchiorre Fallica. Il Sab chiede al Governo, in particolare, di applicare anche per i precari della scuola gli ammortizzatori sociali.
Ma la protesta dei lavoratori precari della scuola si estende in tutta Italia. Come preannunciato dai sindacati, l’inizio dell’anno scolastico appare contrassegnato da manifestazioni di docenti e personale Ata a cui non sono stati riconfermati gli incarichi. Il malessere è partito dal Sud ma oggi la protesta contro i tagli decisi dal ministro Gelmini sale al Nord: a Torino, Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno dato appuntamento davanti all’Ufficio Scolastico Regionale.

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