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di SANDRO RUSSO
Il sondaggio pubblicato ieri, realizzato per il Quotidiano dalla società Ced sugli orientamenti dei calabresi in vista delle elezioni regionali del 21 e 22 marzo 2010, ha sancito il vantaggio del candidato del centrodestra Giuseppe Scopelliti (29 per cento) e la sorprendente ascesa dell’imprenditore Pippo Callipo, sostenuto da una serie di associazioni e dall’Italia dei Valori, che con il suo 15,2 per cento ottiene lo stesso risultato del governatore Agazio Loiero, esponente del Pd e del centrosinistra. Sempre ieri abbiamo analizzato il quadro degli attuali “umori” dei calabresi e, in estrema sintesi, siamo arrivati alla conclusione che Callipo intercetti una larga fetta dell’elettorato di centrosinistra che esprime una voglia radicale di cambiamento, mentre nel popolo del centrodestra l’effetto è ammortizzato dal fatto che Scopelliti, politico navigato nonostante la giovane età, riesca a veicolare un’immagine fresca e di novità. Oggi il sondaggio ci permette di articolare sul territorio i risultati ottenuti dai candidati, scoprendo in quali province ognuno di loro abbia i propri punti di forza e di debolezza. Con qualche sorpresa.
Mentre ad esempio era scontato che Reggio fosse una roccaforte di Scopelliti, determinante per il risultato finale, non ci si poteva aspettare un consenso così lusinghiero in aree tradizionalmente di centrosinistra come quelle del Vibonese. Oppure c’è il caso di Callipo, che sempre a Vibo, suo territorio di provenienza, resta leggermente al di sotto della media, mentre sfonda a Catanzaro (teoricamente roccaforte di Loiero), risultando il candidato più gradito.

GIUSEPPE SCOPELLITI
Il sindaco di Reggio da tempo lavora per consolidare la propria immagine su tutto il territorio calabrese, sfruttando abilmente due fattori: la notorietà che gli deriva dall’essere primo cittadino di una realtà che mostra un certo dinamismo, e il ruolo di coordinatore regionale del Pdl. Chiaramente, essere sindaco di Reggio è un punto di forza per il prestigio che ne deriva, un punto di debolezza per il rapporto con le altre identità territoriali che in qualche modo potrebbero essere disturbate da una caratterizzazione troppo legata all’area dello Stretto. Non a caso, tra i risultati lusinghieri che ottiene, quello più basso è proprio in provincia di Catanzaro (19,4 per cento, sotto la sua media). Scopelliti sfonda ovviamente nel Reggino (46,8 per cento), un dato che fa indubbiamente da traino al risultato finale, e ottiene una buona performance a Vibo (30 per cento). Crotone (27,8 per cento) resta di poco sotto la sua media, ma si tratta comunque di un dato importante, perché ottenuto in un’area rossa. Risultato forse anche trainato dalla vittoria del Pdl alle provinciali, determinata dal suicidio politico del centrosinistra. Il 20,5 per cento di Cosenza, altra area rossa, ci può tranquillamente stare.

AGAZIO LOIERO
Il governatore è in una situazione non facile per una serie di elementi oggettivi, come ad esempio il danno d’immagine che determina la questione sanità, indipendentemente dalle sue responsabilità reali, oltre alla difficoltà, in un sistema-regione storicamente elefantiaco e sclerotizzato, nel far percepire quei segnali di cambiamento che pure ci sono stati. Ma Loiero paga anche una fase congressuale del Pd che sembra un suicidio di massa, con le mozioni prese da una frenesia autolesionista che non ha senso, in una congiuntura politica così difficile. Tutto ciò determina distanza da parte dell’elettorato, che diventa sensibile alle tentazioni “nuoviste”. Il governatore è sopra la sua media solo nella rossa Cosenza (22,7 per cento), ma non in modo tale da trainare i risultati non lusinghieri (in rapporto alla forza presunta della coalizione) delle altre province. A Vibo si ferma al 15 per cento, solo l’11,1 per cento nella sua Catanzaro (stesso risultato a Crotone), mentre a Reggio scende all’8,1 per cento. Se il Pd non cambierà rotta sarà difficile, per Loiero, risalire.

PIPPO CALLIPO
L’imprenditore vibonese, “re del tonno”, si inserisce in una fase in cui, più di altre occasioni, è forte la protesta dei calabresi verso la politica tradizionale. La sua immagine pulita, ribelle e slegata dai partiti, rappresenta l’identikit ideale per chi vuole il cambiamento per il cambiamento, senza porsi problemi ideologici o di schieramento. Certo, poi Pippo dovrà dire chiaramente non solo cosa ne pensa di legalità (tema identificativo per lui e per l’Italia dei Valori che lo sostiene), ma anche di immigrazione, sviluppo turistico, sostenibilità ambientale e via dicendo. Nel senso che l’onestà è un requisito fondamentale ma, tanto per fare un esempio, questo non ci spiega se la Calabria debba attuare politiche d’accoglienza nei confronti dei migranti o meno. Callipo ottiene un ottimo 22 per cento a Catanzaro (sopra la sua media), a Vibo si attesta sul 15 per cento, poco più giù a Cosenza (14,8 per cento) e Reggio (14,5 per cento). Dove l’imprenditore sembra avere poco appeal è Crotone (5,6 per cento).

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