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E’ stato avviato questa mattina in Consiglio regionale l’iter per il riconoscimento dei Bronzi di Riace come patrimonio mondiale dell’umanità tutelato dall’Unesco. Un solenne atto di impegno in questa direzione è stato sottoscritto a palazzo Tommaso Campanella, a conclusione della visita che una delegazione di Unesco – Valencia ha compiuto nella sede dell’Assemblea calabrese. L’occasione, nata da una iniziativa promossa personalmente da Massimiliano Ferrara, prorettore vicario dell’Università per Stranieri «Dante Alighieri» e presidente del corso di laurea in Scienze Economiche della «Mediterranea» di Reggio Calabria, è coincisa con il momento conclusivo della terza edizione del «Magister Artis». Si tratta – spiega una nota del Consiglio regionale – di un corso formativo di altissimo livello in materia di beni culturali, realizzato con il patrocinio dall’Imac (l’Istituto Mediterraneo di Arte Classica presieduto da Guglielmo dè Giovanni Centelles) e dai vertici Unesco della città spagnola, rappresentati a Reggio dal direttore Josè Manuel Girones Guillem. Quest’anno il «Magister Artis», nel cui ambito i partecipanti hanno effettuato un tour ai beni storici, artistici e culturali della Sicilia, si è concluso proprio con la visita ai Bronzi di Riace che dal 23 dicembre dello scorso anno sono custoditi a palazzo Campanella, dove è stato allestito il laboratorio di restauro. La presenza in Consiglio regionale ha consentito al presidente della massima assise calabrese, Giuseppe Bova, di fare da «cicerone» per la delegazione di ospiti alla scoperta del significativo patrimonio artistico-culturale del palazzo: i reperti del Museo nazionale della Magna Graecia custoditi nei saloni «Green» e «Monteleone», il dipinto su Zaleuco che campeggia nell’aula consiliare, il grande mosaico dei «Giardini di Adone» nell’aula Commissioni. Qui, successivamente, si è proceduto alla firma del solenne documento finalizzato a promuovere l’inserimento dei Bronzi nel patrimonio mondiale Unesco. I primi a sottoscriverlo sono stati, oltre al presidente Bova e al prof. Ferrara, il direttore di Unesco – Valencia Girones Guillem e il grande economista Francesco Forte.

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