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SALERNO – A Bournemouth lo definiscono investigatore «senior». E’ il più anziano della squadra di detective che sta indagando sull’omicidio della sarta Heather Barnett, un delitto che ritengono sia in qualche modo collegato con l’omicidio della studentessa potentina Elisa Claps.
A Salerno, in procura, l’ispettore Jez Noyce ha incontrato i magistrati che si occupano del caso Claps. Uno scambio di idee, sembra. Perché agli investigatori inglesi interessano i capelli. E a quelli italiani interessa il dna di Restivo.
Una richiesta del procuratore generale Lucio Di Pietro è ancora in attesa di risposta.
Il consenso di Restivo al prelievo del dna era stato anche preceduto da una dichiarazione di disponibilità del suo avvocato Mario Marinelli che, a 13 giorni dal ritrovamento del cadavere della ragazza, quando il medico che effettuò l’autopsia disse che il «corpo di Elisa stava tristemente parlando», il legale di Restivo annunciò: «Il mio assistito è disponibile all’esame del dna».
Qualche mese fa il detective di Scotland Yard era stato a Potenza e, con l’aiuto della direzione centrale della polizia criminale, l’Interpol, aveva interrogato una quindicina di ragazze. A Rimini, contemporaneamente, un’altra squadra di investigatori di Scotland Yard aveva sentito altri testimoni.
Le indiscrezioni: i detective sono tornati in Italia con una rogatoria internazionale perché sono ancora alla ricerca della proprietaria dei capelli trovati nella mano destra della sarta uccisa a Bournemouth.
L’analisi dei capelli ha già dimostrato che il proprietario ha visitato una zona tra Valencia e Almeria, tra la Spagna e il sud della Francia, per un tempo di sei giorni circa prima del taglio.
I sospetti che hanno portato i detective di Scotland Yard in Italia si basano su una serie di coincidenze. Il 12 settembre del 1993 scompare a Potenza Elisa Claps.
Danilo Restivo, giovane studente di giurisprudenza, è l’ultimo che la incontra.
I riscontri della polizia mettono in luce alcune contraddizioni nelle sue dichiarazioni. C’è un lasso di tempo che rimane sguarnito da prove. Un lasso di tempo che «corrisponde in modo sinistro», secondo gli investigatori, a quello della scomparsa di Elisa Claps. Il 12 novembre del 2002 a Bournemouth viene rinvenuto il corpo senza vita di una sarta: Heather Barnett. E’ nel bagno di casa. Lo trovano i suoi figli, di ritorno da scuola. L’assassino l’ha uccisa a martellate, le ha asportato i seni e le ha messo in una mano una ciocca di capelli di un’altra donna. Heather Barnett e Danilo Restivo sono vicini di casa. Lui era passato a trovarla per chiederle di confezionargli una tenda. Lei aveva riferito a un’amica che pensava che le fossero state rubate le chiavi di casa da un vicino italiano.
Alcune ragazze di Potenza riferiscono di aver visto Restivo tagliare ciocche di capelli e 14 ragazze di Bournemouth hanno raccontato alla polizia che qualcuno girava sugli autobus con un paio di forbici. Anche a Potenza ci sono testimonianze dello stesso tipo. Testimonianze simili le hanno raccolte in Italia.

fab. ame.

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