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«Qui a Rosarno il problema non è il razzismo, ma la criminalità organizzata». È quanto ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, intervenendo ieri alla festa del lavoro di Rosarno. Il leader sindacale è partito da «una semplice verità: legalità vuol dire avere la possibilità di potere investire senza ricatti, da qui bisogna partire per poter garantire sviluppo a sud d’Italia».
L’intervento del ‘numero unò della Uil è stato incentrato prettamente sul Mezzogiorno partendo proprio dai «fatti» di Rosarno legati alla rivolta dei migranti: «Bisogna riscattare – ha dichiarato Angeletti – l’immagine negativa che questa città ha assunto negli ultimi mesi. La vera piaga qui non è il razzismo ma lo sfruttamento della disperazione da parte della criminalità organizzata che usa la forza per prendersi la ricchezza, il lavoro e le prospettive di futuro dei cittadini». Per Angeletti le soluzioni «non sono il lavoro nero, nè la criminalità organizzata, ma gli investimenti sul lavoro e lo sviluppo». Per fare ciò, però, serve che «il potere politico non impieghi il denaro pubblico per fare clientele, ma nell’interesse di tutti».
Dalla crisi per il segretario della Cisl «non si esce parlando di riforme inutili», ma attraverso «l’equilibrio fiscale, meno tasse per i dipendenti e i pensionati e rifondando la pubblica amministrazione». Alla fine Angeletti ha sottolineato che per portare a galla il «sommerso e l’illegalità non deve agire solo lo Stato, ma anche noi che non dobbiamo girare la testa da un’altra parte, ma facendo la nostra parte».

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