X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

di SARA LORUSSO
POTENZA – La sfilata tradizionale nei giorni della festa patronale passerà regolarmente davanti alla Trinità, aveva detto il sindaco qualche giorno fa. Con la città a lutto e la sensazione collettiva di una verità su Elisa che ancora tarda ad arrivare, in molti si erano chiesti se fosse il caso o meno di “censurare” la sfilata dei turchi e la festa che si porta dietro. Ma c’è un modo di parlare di Elisa anche nel mezzo della tradizione, «per significare – spiega oggi l’amministrazione – come la città non vuole dimenticare quanto accaduto e continui a chiedere verità in ogni suo aspetto e giustizia esemplare». Se il concerto del 30 maggio, giorno dedicato a San Gerardo, sarà un racconto fatto di “tante voci per Elisa” (questo il titolo dell’evento), alla ragazza trovata uccisa anni dopo in quella chiesa «a pochi passi da noi» – è stato lo sgomento – proprio durante la parata del 29, sarà dedicato un pensiero. Quando i figuranti, i carri allestiti a festa, i musicanti raggiungeranno il cuore del centro storico, all’altezza della chiesa della Trinità, un cenno degli organizzatori sarà il segnale. Scenderà il silenzio, la musica e il vociare si fermeranno e le luminarie di via Pretoria si spegneranno. Allora dalla iaccara “finta” (che richiama il lungo palo di legno e canne della tradizione) posizionata all’altezza della Trinità partirà lentamente un fascio di luce bianca. «L’amministrazione e alcuni organizzatori dei festeggiamenti stavano cercando un modo perché anche nella festa ci fosse spazio per una dedica ad Elisa. Poi, l’associazione Imago Historiae (quella che nel coordinamento dei festeggiamenti si occupa dei quadri ottocenteschi, ndr) mi ha sottoposto la voglia di rendere permanente il segno della tradizione che è la iaccara (il palo lungo nove metri sarà issato e bruciato durante la parata, ndr)». Così Massimo Orsi ha unito le due cose e ha ideato delle iacacre fittizie, fari da esterni nascosti da un’armatura di canne. Ne ha realizzate quattro. Le prime tre sono state posizionate lungo tre delle porte storiche della città (San Luca, porta Salza, San Gerardo) ed emettono già da ieri una luce che varia sulel gradazioni del rosso, simulazione di una fiamma. La quarta, però, quella posizionata nei pressi della Trinità resterà spenta fino a sabato sera. Solo quando la parata arriverà nel cuore del centro storico, sotto il portone d’ingresso della Trinità, nel silenzio, partirà un fascio di luce bianca. Anche il colore, spiegano, è un omaggio alla pietà. Nel frattempo, sul portone della chiesa è apparso un cartello: «la Procura di Salerno chiede l’arresto».
Domani, durante la parata, spegnere le luminarie, lavorare per quel momento non sarà operazione tecnicamente semplice, «ma l’amministrazione – fanno sapere da Palazzo di città – lo ha voluto fortemente».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE