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Un colpo d’arma da fuoco di piccolo calibro è stato esploso la scorsa notte contro il portone dell’abitazione di Francesco Morano, presidente della Banca cooperativa di Cittanova, nel reggino. E’ il secondo atto intimidatorio compiuto contro il presidente Morano nell’arco di una settimana. Nella notte tra il 23 e il 24 agosto scorso, infatti, ignoti hanno incendiato due delle tre autovetture della famiglia Morano parcheggiate nei pressi dell’abitazione. Un atto che ha lasciato sgomento il piccolo centro preaspromontano, teatro nella ultime settimane di una vera e propria escalation di violenza ai danni di alcuni personaggi pubblici.
In questa spirale di criminalità è finito anche il parroco don Salvatore Giovinazzo, prete della chiesa del Rosario, a cui è stata incendiata l’auto due giorni dopo l’atto intimidatorio contro Morano, tra l’altro membro dell’associazione antiracket di Cittanova. Per cercare di fare sentire la vicinanza delle istituzioni, maggioranza e opposizione consiliare avevano deciso di tenere un consiglio comunale aperto nel corso del quale condannare la sequela di atti intimidatori compiuti a Cittanova nelle ultime settimane. Al civico consesso, che si è tenuto sabato sera nella villa comunale di Cittanova, oltre al sindaco Alessandro Cannatà, agli assessori ed alcuni consiglieri comunale, hanno anche partecipato l’assessore regionale Antonio Caridi e l’onorevole Mario Tassone. Il tempo di iniziare una riflessione e Morano è stato colpito un’altra volta. Le forze dell’ordine mantengono il più stretto riserbo.

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