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Forze dell’ordine mobilitate per la festa della Madonna della Montagna che sarà celebrata domani e giovedì nel Santuario di Polsi, nel cuore dell’Aspromonte. È una festa religiosa, ma è soprattutto, secondo quanto è emerso da una serie di inchieste giudiziarie, l’occasione in cui i capi delle cosche della ‘ndrangheta s’incontrano per concordare strategie e spartizione degli affari e decidere l’attribuzione delle cariche all’interno dell’organizzazione criminale. Una situazione che ha impresso su Polsi il marchio di “santuario della ‘ndrangheta”, rifiutato dai vertici della Diocesi di Locri, secondo la quale la chiesa in cui si venera la Madonna della Montagna è soltanto un luogo di culto.
Lo scorso anno la festa della Madonna della Montagna coincise con l’incoronazione del nuovo numero uno della ‘ndrangheta, Domenico Oppedisano, 80 anni, di Rosarno. È quanto è emerso dall’inchiesta Crimine, eseguita da polizia e carabinieri e diretta dalla Dda di Reggio Calabria e Milano, che il 13 luglio scorso ha portato all’arresto di oltre trecento persone, tra cui lo stesso Oppedisano.
«Quest’anno, dopo l’operazione Crimine – dice un investigatore – sarà difficile che a Polsi, in occasione della Festa della Montagna, possa ricrearsi una concentrazione di affiliati alla ‘ndrangheta come quella dello scorso anno. Anche perchè la gran parte è ancora in galera. C’è anche chi ha compreso che la presenza alla festa può rappresentare un’esposizione pericolosa e preferisce dunque non partecipare. Anche perchè le vere decisioni si possono prendere in altri momenti ed in luogo meno affollati».
L’attenzione sul piano investigativo, comunque, è sempre massima, con la presenza dei vertici di tutte le forze dell’ordine e la predisposizione di massicci servizi di ordine pubblico che interesseranno tutta l’area su cui sorge il santuario. Lo scorso anno, tra l’altro, la riunione in cui ebbe luogo l’investitura di Domenico Oppedisano, come hanno documentato le immagini riprese dalle forze dell’ordine, avvenne in uno spiazzo poco distante dal santuario, con i partecipanti mischiati tra i fedeli e quindi difficilmente distinguibili.

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