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Annunciata la chiusura dell’ospedale di Trebisacce e i sindaci dell’Alto Jonio propongono di staccarsi dalla Calabria, in segno di protesta. Insomma la pattuglia di sindaci dell’Alto Jonio sta pensando di indire un referendum popolare per staccare i territori dei propri comuni dalla Calabria e annetterli alla Basilicata. Insomma torna l’idea secessionista dell’Alto Jonio cosentino. Venerdì scorso si è concretizzato il primo incontro istituzionale di una delegazione di sindaci dell’Alto Jonio e di due rappresentanti del Comitato “Passaggio in Lucania – Alto Jonio Libero in Basilicata”, con il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella che, per dare all’incontro il crisma dell’ufficialità, ha voluto accanto a se l’intera giunta provinciale. Paolo Munno, sindaco di Francavilla marittima e presidente dell’Unione dei comuni “La via del mare” (Villapiana, Trebisacce, Amendolara, Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale e Francavilla) è soddisfatto: «Ricevo continui consensi dalla gente dell’Alto Jonio per l’iniziativa secessionista intrapresa. Evidentemente sente che questo territorio vive ai margini geografici e, soprattutto, politici della Calabria che ostenta disinteresse per ogni istanza che proviene dall’Alto Jonio. Finora abbiamo accumulato una serie infinita di rifiuti per la provincia autonoma della Sibaritide, per l’aeroporto, per il porto, per le infrastrutture, la 106, ed ora per l’ospedale di Trebisacce. Non siamo più disposti a subirne ancora».

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