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E’ cominciata questa mattina l’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di alcuni magistrati in servizio presso la procura della Repubblica di Catanzaro e di altre persone coinvolte nelle inchieste ‘Why not’ e ‘Poseidone’. Di fronte al giudice delle udienze preliminari del tribunale di Salerno, Vincenzo Pellegrino, sono comparsi il procuratore della Repubblica Mariano Lombardi, il procuratore aggiunto Salvatore Murone, il procuratore generale facente funzioni Dolcino Favi, insieme con l’imprenditore Antonio Saladino, l’avvocato e senatore Giancarlo Pittelli, l’ex sottosegretario alle attività produttive Pino Galati, la moglie di Lombardi Maria Grazia Muzzi e il figlio di lei Pierpaolo Greco. Sono tutti indagati per corruzione, falso e corruzione in atti giudiziari.
Nell’udienza di oggi il pm della procura di Salerno, Rocco Alfano sta ricostruendo le vicende del 2008 che portarono allo scontro tra le procure di Catanzaro e Salerno sulla gestione delle inchieste avviate dall’ex sostituto procuratore Luigi De Magistris. Sono state sollevate alcune eccezioni preliminari che riguardano l’acquisizione dei fascicoli processuali non come fonti di prova in un eventuale processo a carico degli indagati di oggi ma per il loro valore documentale. Al gup Pellegrino è stato anche chiesto di acquisire alcune intercettazioni telefoniche riferite a parlamentari coinvolti nelle inchieste ‘Why not’ e ‘Poseidone’.
L’udienza preliminare è stata poi aggiornata al 19 novembre prossimo. Il gup di Salerno, Vincenzo Pellegrino, ha sospeso l’udienza nel corso della quale sono state sollevate alcune eccezioni preliminari riguardo all’utilizzo di intercettazioni telefoniche e all’acquisizione per il loro valore documentale dei fascicoli processuali che il procuratore di Catanzaro avocò, sottraendoli al pm De Magistris. In aula questa mattina anche l’imprenditore Antonio Saladino indagato per concorso in corruzione giudiziaria nella revoca dei fascicoli di indagine. «Non so perchè sono qui – dice Saladino – del resto nel 2008 fui contrario alla revoca delle indagini al pm De Magistris e alcuni magistrati indagati non li conosco proprio, non so neppure che faccia abbiano».
Secondo le accuse formulate dal pm della Procura di Salerno, Rocco Alfano, tutti gli indagati avrebbero collaborato all’avocazione.

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