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La Procura della Repubblica di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta sull’eolico nella quale sono indagate 35 persone tra politici ed imprenditori, ha disposto nuovi accertamenti bancari e sui flussi di denaro. I nuovi accertamenti fanno seguito a quelli già compiuti nei mesi scorsi e dai quali erano emerse delle prime conferme sul pagamento di una presunta tangente di 2 milioni e 400 mila euro pagata ad esponenti politici da imprenditori interessati ad entrare nell’affare dell’eolico in Calabria.
Se i nuovi accertamenti bancari dovessero confermare il flusso di denaro proveniente dalla tangente, inevitabilmente l’indagine sarà destinata ad allargarsi. Sull’inchiesta la Procura ha deciso di dare una forte accelerazione in modo da arrivare alla chiusura in tempi brevi.
Da diverse settimane tutte le forze dell’ordine stanno effettuando verifiche su numerosi parchi eolici per accertare se sono state commesse violazioni rispetto ai progetti autorizzati dalla Regione. L’inchiesta in corso, che fu avviata negli anni scorsi dalla Procura di Paola (CS), ruota attorno alle linee guida della Regione. Per un problema di competenza territoriale l’inchiesta da Paola fu trasferita alla Procura di Cosenza e solamente da alcuni mesi, visto il coinvolgimento di ex amministratori regionali, è approdata a Catanzaro.

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