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“Non ci fermiamo alla bocciatura del voto in Aula, ma continueremo a portare all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di fare chiarezza sui criteri adottati per i bandi e sulle assunzioni, su quanto è accaduto nel passato per poter mettere un punto fermo e ripartire da regole certe e chiare, per il futuro. Perché, al di là degli eventuali risvolti penali, che non sono di nostra competenza, in quella che noi denunciamo come ‘parentopoli allargata’, c’è una questione morale che impone di dare risposte ai tanti giovani sconfortati e ‘figli di nessuno’”. E’ quanto hanno affermato i consiglieri regionali del Pdl nel corso della conferenza stampa, indetta questa mattina nel Palazzo del Consiglio, in riferimento alla mozione presentata dal consigliere Venezia (Pdl) – e sottoscritta dai consiglieri Pagliuca, Rosa, Pici, Sarra, Mattia, Napoli, Castelluccio (Pdl), Mollica (Mpa) e Singetta (Api) – di istituire una ‘Commissione speciale d’inchiesta sulle assunzioni nel corso degli ultimi 20 anni nella Regione Basilicata, negli enti regionali e subregionali, nelle aziende sanitarie e in tutte le società partecipate’, respinta nell’ultima Assise consiliare con 16 voti contrari di Pd, Idv, Udc, Sel, Ial, Plb, Pu, 9 voti favorevoli di Pdl ed Mpa e l’astensione del consigliere Autilio dell’Idv.

“Affidare alla V Commissione consiliare, preposta al ‘Controllo, Verifica e Monitoraggio’, il compito di fare chiarezza in materia di assunzioni – ha detto il consigliere Venezia riprendendo quella che è stata la risposta della maggioranza in Aula – sarebbe una soluzione di scarsa efficacia rispetto all’istituzione di una Commissione speciale d’inchiesta che, tra l’altro, garantirebbe la segretezza degli atti evitando di ‘mettere alla gogna’ le persone coinvolte, cosa che noi non intendiamo fare”. Ricordando quanto auspicato dal presidente della Giunta De Filippo nella sua relazione programmatica e “la contraddittorietà rispetto alla distinzione tracciata tra meritocrazia e stato di necessità” Venezia ha sottolineato che “la Basilicata non è la regione delle pari opportunità decritta da De Filippo” e che “sono tante le vicende su cui sarebbe il caso di riferire, molte delle quali sono già state oggetto di interrogazione”.

Ad illustrare nel dettaglio il dato relativo ai dipendenti pubblici, nella Regione Basilicata, è stato il consigliere Gianni Rosa per il quale “stando ai numeri, non ancora definitivi della Giunta regionale, ai 900 dipendenti vanno aggiunti i circa 200 co.co.co e i circa 300 interinali che non hanno superato alcuna prova concorsuale”. Dall’Arpab all’Alsia, dai servizi esternalizzati nella Sanità alle consulenze all’Aql, da Cittadinanza solidale fino ai concorsi indetti per tecnici forestali, per il Dipartimento Agricoltura, per le categorie protette e per giornalisti all’ufficio stampa della Giunta regionale: questi gli esempi che i consiglieri Rosa e Pici hanno portato all’attenzione dei rappresentati degli organi di informazione locale ai quali il capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca, ha rivolto l’invito “ad un atteggiamento collaborativo affinché questa operazione-verità possa risolversi, non tanto in una ‘caccia agli untori’, ma nella definizione di un percorso normativo fatto di regole e chiarezza. L’istituzione di una Commissione speciale di inchiesta – ha sottolineato Pagliuca – che, attraverso i poteri e gli strumenti conferitole e, dunque, ben al di là dei poteri di ordinaria verifica spettanti alla V Commissione, avrebbe avuto l’obiettivo di indagare in maniera approfondita su un fenomeno che ha superato il limite di guardia, che continueremo a denunciare e, rispetto al quale, suggeriremo altre soluzioni”.

Proposta, anche, l’istituzione di un Albo dei commissari per i concorsi da cui attingere di volta in volta in maniera tale “da tutelare la trasparenza e l’autonomia di giudizio” e “come già chiesto alla maggioranza di governo, di fermare gli atti aziendali nel settore della Sanità onde evitare, tra l’altro, in fase di attuazione del nuovo Piano sanitario regionale, la sovrapposizione di incarichi e competenze”.

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