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Operazione questa mattina, condotta dalla polizia a Reggio Calabria, contro la cosca Lo Giudice ha portato all’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Procura e di tre fermi richiesti dalla Procura distrettuale antimafia. I provvedimenti, secondo quanto si è appreso, fanno seguito alle attività di riscontro effettuate dagli investigatori sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Antonino Lo Giudice, il boss della cosca, Maurizio Lo Giudice, Consolato Villani e Roberto Moio.
Tra gli arrestati ci sono Pasquale e Sesto Cortese, 58 e 46 anni, fratelli di Antonio Cortese, «l’uomo del bazooka» e due donne, Madaline Cristina Turcabnu, 25 anni, cittadina romena, arrestata in Spagna, ritenuta vicina a Luciano Lo Giudice, e Vincenza Mogavero, 35 anni, tra le persone arrestate nell’operazione condotta dalla polizia contro la cosca Lo Giudice a Reggio Calabria. In manette anche Giuseppe Perricone, 22 anni e Salvatore Pennestrì, 21 anni.
Il boss pentito della ‘ndrangheta Antonino Lo Giudice, di 52 anni, a capo dell’omonima cosca di Reggio Calabria, già detenuto, era stato arrestato venerdì scorso assieme al fratello e ad altre due persone dalla polizia nell’inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro per gli attentati e le intimidazioni ai danni del procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, e del procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone.
Le altre due persone arrestate la scorsa settimana sono Vincenzo Puntorieri, l’unico che era libero e Antonio Cortese. Lo Giudice, pochi giorni dopo il primo arresto lo scorso anno da parte della Squadra mobile di Reggio Calabria, si era autoaccusato della progettazione dell’ideazione degli attentati rivelando i nomi degli affiliati alla sua cosca incaricati dell’esecuzione, Puntorieri e Cortese.
Gli arrestati dovranno rispondere di associazione mafiosa finalizzata a rapine, di detenzione di armi e di esplosivi, intestazione fittizia di beni.

SEQUESTRATI ANCHE BENI PER TRE MILIONI DI EURO
Nell’ambito dell’oeprazione sono stati sottoposti a sequestro beni immobili per circa tre milioni di euro tra cui, appartamenti e attività commerciali tutte ubicate nella città dello Stretto e riconducibili alla cosca Lo Giudice.
I beni sequestrati sono due appartamenti, lo ‘Smile’, un’attività commerciale di produzione gastronomica, e la ‘Norfish srl’, azienda commerciale per la vendita di prodotti ittici.

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