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Sarà l’istituto religioso Sant’Anna di Lodi ad ospitare Kate Omoregbe, la giovane nigeriana alla quale è stata concessa la protezione umanitaria dopo che ha finito di scontare una condanna per detenzione di droga, per evitare che torni in Nigeria dove, secondo il movimento Diritti civili, rischierebbe la lapidazione. A rendere nota la decisione è stato lo stesso Franco Corbelli, leader del movimento: «Ho sentito Kate – ha sostenuto, Corbelli, promotore della campagna umanitaria in favore della ragazza – e ringrazia la Regione Calabria che aveva individuato una struttura religiosa dove ospitarla, ma ha deciso di scegliere l’istituto di Lodi che le consentirà anche di poter lavorare, così come ha onestamente fatto per 8 anni in Italia, come badante, e come ha fatto anche nel carcere di Castrovillari dove, per la sua condotta esemplare, le è stato consentito, in base alla legge, di svolgere ogni giorno lavori di pulizia all’interno della stessa casa circondariale».
«Kate – ha aggiunto Corbelli – ringrazia Diritti Civili, a cui deve la sua salvezza, la direzione e tutto il personale del carcere di Castrovillari, la stampa, la Calabria, l’Italia, quanti, da ogni parte del mondo, l’hanno aiutata, ma vuole poter riprendere a lavorare per essere autonoma e autosufficiente. Ho sentito al telefono suor Rosalia De Leonardis, responsabile dell’Istituto Sant’Anna di Lodi, che si è detta felice di accogliere Kate, di ospitarla e di trovarle un lavoro. La storia di Kate finisce qui».

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