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di ANDREA GUALTIERI
Mercoledì a Lamezia Terme, giovedì a Caulonia: la Calabria che dice di no alla prepotenza della ‘ndrangheta alza la voce. Si parte con la manifestazione organizzata per esprimere solidarietà alla comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza che continua a subire intimidazioni e nonostante ciò rilancia la sua sfida alla mentalità mafiosa. E poi, ventiquattr’ore dopo, ci si sposta nella Locride, dove il consorzio sociale Goel inaugura il ristorante multietnico davanti al quale, la notte di capodanno, era stato fatto esplodere un ordigno. Simbolicamente, proprio a Caulonia si svolgerà il raduno nazionale dell’Alleanza per la Locride e per la Calabria, che il primo marzo di ogni anno richiama da tutta Italia centinaia di associazioni e singoli cittadini per testimoniare la propria vicinanza a un movimento culturale che, nel suo manifesto, indica «la bellezza del fresco profumo della libertà» come alternativa «al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità».
Proprio dai ragazzi del Goel è partito ieri un messaggio di solidarietà a don Giacomo Panizza, dopo il colpo di fucile esploso contro le finestre di Progetto Sud. E la giornata di mercoledì, a Lamezia, sarà tutta concentrata sul tema della legalità. L’hanno chiamato “il giorno che non c’è” e si partirà alle 10 e 30 nell’auditorium dell’Istituto commerciale, per poi proseguire con una serie di iniziative che si concluderanno con la marcia per la legalità delle 18 e 15 e con una serata musicale. Perché il no alla cultura mafiosa passa anche dalla voglia di vivere.

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