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di Michele Cannizzaro
(medico specialista fisiatra)

Egregio Direttore, in merito a quanto riportato dal “Quotidiano di Basilicata” nei giorni scorsi sul tema sanità, sento il dovere, in qualità di medico fisiatra, di dare un modesto contributo al dibattito in corso su un tema delicato e complesso come quello della salute pubblica. Dal mio punto di vista non è in discussione l’impegno e la professionalità degli operatori sanitari delle strutture pubbliche e private che operano in Basilicata; al contrario, sono in discussione l’efficienza organizzativa necessaria a ottimizzare il percorso di cura del paziente, l’eliminazione degli sprechi e la qualità dei servizi erogati. Prendiamo come esempio esplicativo i pazienti che si operano di impianto di protesi al ginocchio. In Basilicata la degenza media in ospedale per un simile intervento chirurgico e prima riabilitazione dura circa 8/12 giorni. Successivamente il paziente viene ricoverato presso le strutture riabilitative di Acerenza–Tricarico–Don Uva di Potenza per proseguire le cure riabilitative: la durata del ricovero in queste strutture dura, mediamente, 30/45 giorni (cod. 56), con retribuzione di circa 250 euro al giorno. Lo stesso paziente, però, e lo faccio notare con un concreto spirito costruttivo, può essere riabilitato presso il suo domicilio o in ambulatorio regolarmente accreditato al prezzo medio di 25 euro al giorno. I pazienti lucani che invece vengono operati per impianto di protesi al ginocchio in strutture extra-regionali (vedasi Bologna), con durata media di ricovero 8/12 giorni per intervento e prima riabilitazione, dopo le dimissioni rientrano presso la loro abitazione in Basilicata, e infine viene loro consigliato di rivolgersi ai centri accrediti che provvedono a domicilio o in ambulatorio alla prescritta riabilitazione al costo di circa 25 euro al giorno. Questa evidente disparità provoca un esagerato esborso di risorse pubbliche a parità di qualità e durata della prestazione e, inoltre, provoca gravi disagi sociali al paziente e alla famiglia a causa di un prolungato ricovero in ospedale.

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