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Il fenomeno dell’emigrazione caratterizza la storia della Calabria dall’unità d’Italia in poi. Un vero e proprio “esodo di massa”, tumultuoso, scardinante, doloroso, che ha spopolato montagne, colline e pianure. Qualche dato: tra il 1876 ed il 1905 partono da questa terra 478 mila persone, un terzo della popolazione di allora. Soprattutto contadini e braccianti, ma anche piccoli artigiani e muratori. Tra il 1950 ed il 1970 l’ondata emigratoria assume proporzioni devastanti. Questo spazio è stato pensato volendosi ricordare di queste “altre Calabrie” che si trovano fuori dalla Calabria. Appunto, “Out of Calabria”. E’ dedicato a chi è andato via, ma anche ai loro figli, nipoti, pronipoti. A tutti quelli che hanno mantenuto, nel tempo, un filo invisibile ed indissolubile con la propria terra di origine. Racconteremo le loro storie, le loro esperienze. Le storie dei tanti calabresi di successo ma anche le storie “minime”, di chi è partito  per costruirsi un’esistenza migliore e non è più tornato. E poi il mettersi insieme, in club ed associazioni, per riportare e mantenere in terra straniera aspetti identitari, sociali e culturali, legati al proprio paesello calabro. Il blog vorrà aprire una finestra su questo mondo, vorrà costituire un filo di congiungimento tra chi è partito e chi è rimasto (la “partenza e la restanza”, per usare le parole dell’antropologo Vito Teti). Non solo per toccare le corde dei sentimenti, della nostalgia, dei ricordi, ma anche per promuovere e stimolare un “ponte di collegamento”, fatto di relazioni umane, scambi culturali, sociali e, perché no, anche economici. Buon cammino in questo viaggio che intraprendiamo insieme e che ci auguriamo essere lungo e fecondo!

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