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COSENZA – E’ stato spento nella tarda mattinata di oggi l’incendio che si è sviluppato sabato nel Parco nazionale della Sila. Il bilancio provvisorio è di dedine di ettari distrutti. Stamattina erano entrati in azione un canadair e un elicottero. Ieri, per tutta la giornata avevano operato tre canadair. Le fiamme si sono sviluppate nel territorio del comune Longobucco, in direzione di Lorica, una delle località turistiche più note della zona. Già ieri sono intervenuti i mezzi aerei e con l’azione dei canadair di oggi la situazione viene definita in netto miglioramento dalla protezione civile.

LA MAFIA IN AZIONE. «Sono tutti incendi dolosi e non sono da attribuire ad allevatori nè ad altri. Non c’è speculazione edilizia. Sull’altopiano silano c’è un sistema, la ‘mafia dei boschi’. Se sia legata alla criminalità organizzato non lo so, questo lo devono stabilire gli inquirenti, ma comunque è un sistema consolidato da anni». Lo ha detto, in una dichiarazione, il sindaco di Longobucco, Luigi Stasi, in merito all’incendio che da tre giorni divampa nei boschi del territorio del suo comune, in gran parte nel Parco nazionale della Sila.   Dopo avere evidenziato che in questi giorni sono andati in fumo 600 ettari di bosco, macchia e pineta, il sindaco ha sostenuto che il vantaggio provocato dagli incendi «è quello di tagliare più repentinamente, perchè una volta incendiata una zona si danno più facilmente le autorizzazioni al taglio degli alberi e, di conseguenza, si può vendere il legname. Ho fatto anche alcune denunce all’autorità giudiziaria sul disboscamento abusivo».   «Noi – ha detto ancora Stasi – abbiamo subito milioni di euro di danni con l’alluvione del 2009 e poi con quella dell’anno successivo che sono state provocate dal disboscamento selvaggio e dagli incendi. Con i soldi a disposizione per fronteggiare quei danni potremmo far lavorare i giovani nella prevenzione e combattere lo spopolamento delle zone interne che è lo strumento per combattere gli incendi». 

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