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CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un’inchiesta sull’incendio che nella tarda serata di ieri ha danneggiato due camion che si trovavano all’interno dello stabilimento della Torrefazione Guglielmo, a Copanello di Stalettì.   Non c’è ancora alcuna certezza, perchè mancano i riscontri tecnici da parte dei vigili del fuoco, ma non ci sono dubbi che l’incendio sia da collegare ad un attentato. Le fiamme, spente grazie all’intervento di due squadre dei vigili, avvertiti da alcuni automobilisti di passaggio, sono partite dalle cabine e si sono poi estese ai rimorchi, provocando gravi danni ai due mezzi, che sono praticamente inutilizzabili.   

Le indagini vengono condotte dai carabinieri della Compagnia di Soverato, che stanno predisponendo un’informativa alla Procura della Repubblica di Catanzaro. Il fatto che sul posto non sia stato trovato liquido infiammabile, secondo quanto riferito dagli investigatori, non esclude che l’incendio sia di natura dolosa perchè le tecniche che vengono utilizzate per appiccare le fiamme possono essere svariate.   Le persone che hanno appiccato l’incendio si sono introdotte nello stabilimento attraverso un cancello che era aperto perchè la torrefazione era ancora in attività.   Sul posto stamattina si sono recati nuovamente i carabinieri per effettuare ulteriori riscontri investigativi. 

«Non abbiamo mai ricevuto richieste estorsive e quando, in qualche raro caso, abbiamo subito atti intimidatori, li abbiamo sempre sempre denunciati». Lo ha detto all’ANSA Daniele Rossi, contitolare della Torrefazione Guglielmo, facendo riferimento all’incendio di due camion dell’azienda percheggiati all’interno dello stabilimento, a Copanello di Stalettì, avvenuto nella tarda serata di ieri.   «Siamo tuttora scossi – ha aggiunto – e la nostra famiglia è molto colpita. Ritengo, comunque, che quanto è accaduto non può darci che ulteriore forza per continuare il nostro percorso lavorativo, che è cominciato 70 anni fa, spronandoci a fare conoscere sempre più il Caffè Guglielmo in tutta Italia e nel mondo. E tutto questo partendo sempre dalla nostra amata Calabria, che deve sicuramente prendere consapevolezza delle distorsioni che ci sono e che vanno sempre denunciate».   

«Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine – ha concluso Daniele Rossi – e ringraziamo il prefetto, Antonio Reppucci, che ieri sera a tarda ora è voluto venire nel nostro stabilimento per rendersi conto della situazione. Ringraziamo inoltre tutti coloro che ci hanno espresso vicinanza per quanto è accaduto».

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